DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 13 gennaio 2025

Gli scontri di sabato a Bologna, con guerriglia partita dal presidio per Ramy Elgaml è finita con bombe carta, banche e bar devastati e soprattutto con gli atti vandalici alla sinagoga di via De’ Gombruti. «Un attacco grave, fatto con la consapevolezza di quello che c’è in via De’ Gombruti, e l’intenzione di attaccare la comunità ebraica», ha denunciato il presidente della Bologna ebraica Daniele De Paz, riporta il Corriere della Sera. Il quotidiano chiede al sindaco, Matteo Lepore, di commentare le critiche di De Paz (ribadite in interviste al Quotidiano Nazionale e al Tempo) per cui la «solidarietà postuma» non serve a niente e la richiesta al primo cittadino di togliere «la bandiera della Palestina dal Comune, non va in direzione della pace». «Ho visto con rammarico queste dichiarazioni che ritengo molto strumentali», afferma Lepore. Alla comunità ebraica va la nostra solidarietà, io per primo ho denunciato quanto era accaduto. Saranno le indagini a dire se sono stati episodi di antisemitismo».

Per l’ambasciatore di Israele a Roma, Jonathan Peled, quello avvenuto a Bologna è «un grave attacco antisemita, che deve essere condannato con assoluta fermezza», riporta Libero, che richiama anche la nota congiunta di De Paz assieme alla presidente Ucei Noemi Di Segni in cui si chiede al sindaco Lepore «totale e sincera coerenza, che invochiamo da mesi e che invece è risultata mancante dinanzi al crescente dilagare di odio antiebraico». Nella nota si esprime anche preoccupazione per il 27 gennaio per il rischio che la memoria sia «calpestata e sostituita con esplicitazioni di odio, violenza e distorsione».

«Un conto è pretendere giustizia, un altro è dare l’assalto alla polizia o a una sede della comunità ebraica. Fare verità significa anzitutto non minimizzare l’accaduto», sottolinea su Repubblica Massimo Adinolfi, in riferimento alle violenze del presidio per Ramy. Vittorio Feltri sul Giornale sostiene che «questi atti di vandalismo e queste aggressioni alle nostre forze di polizia» e alla comunità ebraica «hanno una matrice: l’odio islamico nei riguardi degli ebrei e dell’Occidente, acredine che bolle in una sorta di pentola a pressione in tutta l’Europa e che in Italia è esplosa in maniera dirompente in questi giorni».

Diversi quotidiani italiani parlano di una intesa «molto vicina» su Gaza, citando il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. «Tanto vicini da rendere necessaria una telefonata, ieri sera, fra il presidente Joe Biden e il premier Benjamin Netanyahu per discutere dei progressi dell’intesa», scrive il Corriere. Secondo La Stampa e Libero sia Biden sia il presidente eletto Donald Trump stanno facendo pressione perché si arrivi a un accordo che porti a una tregua a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi in mano a Hamas.