ISRAELE – Hamas accetta la tregua: 33 ostaggi presto a casa?
Hamas ha accettato una bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per il rilascio di decine di ostaggi, secondo quanto riferiscono ai media internazionali i funzionari coinvolti nei negoziati.
L’Associated Press ha ottenuto una copia della proposta di accordo, la cui autenticità è stata confermata da un funzionario egiziano e da un rappresentante di Hamas. Per entrare in vigore, il piano dovrà essere sottoposto all’approvazione definitiva del gabinetto israeliano.
La proposta di accordo, strutturata in tre fasi, prevede il rilascio graduale di 33 ostaggi nell’arco di sei settimane, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti. In cambio, Gerusalemme libererà centinaia di palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane, compresi molti condannati per reati di sicurezza.
Tra i 33 ostaggi rilasciati, ci saranno cinque soldatesse israeliane, ognuna delle quali sarà liberata in cambio di 50 detenuti palestinesi, di cui una trentina condannati all’ergastolo.
Durante la prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritireranno da alcuni centri abitati della Striscia di Gaza, permettendo ai civili di iniziare a tornare alle loro case nel nord dell’enclave. Contestualmente, è previsto un significativo incremento degli aiuti umanitari, con l’ingresso di circa 600 camion al giorno nella Striscia di Gaza.
Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha commentato i progressi dei negoziati definendo la proposta come «un accordo di resa ad Hamas». Ben Gvir ha sollecitato il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich a «unirsi a me e cooperare insieme contro l’intesa». Il ministro ha inoltre rivendicato di aver bloccato accordi simili in passato. «Nell’ultimo anno, grazie al nostro potere politico, siamo riusciti a impedire che questo accordo si realizzasse, volta per volta». A Ben Gvir ha replicato, attraverso l’emittente Kan, un funzionario israeliano coinvolto nei negoziati. «Contrariamente alle sue parole, l’unica che ha impedito un accordo per il rilascio degli ostaggi dal novembre 2023 è l’organizzazione terroristica Hamas, come hanno ripetutamente affermato alti funzionari dell’amministrazione americana».