ROMA – Gideon Sa’ar al Tempio spagnolo
La notizia arrivata ieri dell’intesa raggiunta è stata salutata positivamente dal mondo ebraico internazionale e italiano. La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, ha auspicato che l’intesa possa rappresentare l’inizio di un processo di stabilizzazione per l’intera regione mediorientale. «In questi drammatici mesi in cui Israele è stata attaccata da più fronti non solo militarmente, ma anche da una terribile propaganda di distorsione mediatica, fatta di accuse infondate da parte delle principali organizzazioni internazionali e di decisioni della Corte internazionale di Giustizia, il contesto geopolitico risulta travolto e cambiato. La pace è una parola immensa ed è sempre nel nostro orizzonte; ed è evidente che la vera pace per il popolo palestinese dipende anzitutto dalla sua leadership», ha dichiarato Di Segni, impegnata ieri in un incontro con il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, assieme ai vertici della Comunità ebraica di Roma, tra cui il rabbino capo Riccardo Di Segni e il presidente Victor Fadlun. Accolto al Tempio spagnolo della capitale, il ministro ha visitato il Tempio Maggiore ed il Museo ebraico di Roma. Un’occasione per confrontarsi sui rapporti tra il mondo ebraico e Israele, l’antisemitismo e le minacce dell’odio esploso dopo il 7 ottobre.
«Qui nelle nostre comunità e città europee l’imperativo è la lucidità, dettata da un prudente equilibrio: basta a slogan unilaterali che invitano a eliminare Israele, basta a bandiere di un colore solo affisse su balconi anche istituzionali», ha affermato Di Segni. «Lanciamo quindi l’appello a cessare anche il fuoco della distorsione e dell’odio antisemita, a dismettere l’uso di parole come genocidio e crimini di guerra per situazioni assai differenti: parole di cui l’imperativo della Memoria impone di non abusare».