DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 22 gennaio 2025

A Tel Aviv quattro persone ieri sera sono state ferite a coltellate in un attacco terroristico: l’attentatore, poi ucciso, è un cittadino marocchino residente negli Stati Uniti. L’uomo era arrivato tre giorni fa ed era stato identificato come una possibile minaccia dagli agenti dell’aeroporto Ben Gurion. Dopo essere stato interrogato, era stato rilasciato.

L’esercito israeliano ha lanciato ieri «Muro di ferro», una vasta operazione antiterrorismo a Jenin, nel nord della Cisgiordania. «Da qui passa il contrabbando di armi che partono dall’Iran», spiega La Stampa. Nelle settimane precedenti, riporta il quotidiano, erano state le forze di sicurezza palestinesi dell’autorità nazionale a condurre un’operazione, “Protezione della madrepatria”, contro le Brigate Jenin, per riaffermare il controllo sulla città. «Per la prima volta, dopo anni, i militari dell’Anp erano entrati nel campo profughi di Jenin, territorio delle forze affiliate a Hamas e Jihad islamica. Il 17 gennaio l’Autorità e le milizie palestinesi avevano raggiunto un accordo per terminare i combattimenti». Ma la tregua è stata violata, da qui sono partiti attacchi contro israeliani e in risposta è iniziata la nuova operazione di Tsahal.

Le Brigate Jenin, spiega il Sole 24 Ore, sono una formazione ombrello, in cui militano terroristi «provenienti dalle brigate Izzidin al-Qassam, il braccio destro di Hamas, dalle brigate al Quds, la milizia della Jihad islamica, ma anche dei Martiri di al-Agra, la milizia di Fatah, nota ai tempi dell’Intifada». L’operazione per colpire queste cellule terroristiche dovrebbe durare giorni. Hamas ha intanto invocato una sollevazione popolare, riporta il Giornale. Il Corriere e il Sole 24 Ore raccontano le violenze compiute da gruppi di estremisti israeliani contro villaggi palestinesi in Cisgiordania.

«L’addio del generale che si è preso la colpa (a differenza di Bibi): Il 7 ottobre ho fallito», titola il Corriere della Sera, riportando l’annuncio di Herzl Halevi, attuale capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, di dimettersi dall’incarico il prossimo 6 marzo perché «responsabile del fallimento del 7 ottobre». Il Corriere sottolinea come il premier Benjamin Netanyahu non si sia ancora assunto responsabilità simili.

Le immagini della liberazione degli ostaggi israeliani? «Una crudeltà far transitare le tre ragazze in quella piazza gremita», sottolinea la presidente ‘Ucei Noemi Di Segni in una breve intervista a l’Unità. «Anche questo momento è stato usato da Hamas per fare propaganda, per una narrativa esaltata di vittoria, ribaltando la realtà», afferma Di Segni.

«Va alimentato il dialogo. Basta tensioni». È l’appello del presidente della Comunità ebraica di Bologna, Daniele De Paz, sugli ultimi eventi in Comune, dove il sindaco Matteo Lepore ha deciso di porre, al fianco della bandiera palestinese, quella israeliana e della pace. Una scelta applaudita da De Paz, ma contestata da gruppi propalestinesi che hanno definito Lepore e la sua vicesindaca Emily Clancy «servi del sionismo». Clancy ha risposto, affermando che lei e il sindaco non sono sionisti e di essere «addolorata da tale definizione». Uscita contestata da De Paz che, intervistato dal Resto del Carlino, chiede «buonsenso».

L’artista Marcello Maloberti torna al Memoriale della Shoah di Milano con la mostra «Tu sei la memoria della notte», una serie di scritte luminose ispirate dalle parole della senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, Liliana Segre.

Per il Giorno della Memoria il docufilm Liliana, dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre, sarà proiettato in 260 sale in tutta Italia. Le pagine social dei cinema che hanno dato notizia delle proiezioni, racconta il Corriere, sono state sommerse di commenti antisemiti.

Andranno a processo gli otto esponenti di estrema destra che il 10 gennaio 2022 esposero la bandiera con la svastica nazista sulla bara di Alessia Augello, militante di Forza Nuova (Messaggero Roma).

Un asilo nido ebraico a Sydney è stato incendiato e graffiti antisemiti sono stati lasciati dagli autori del rogo sul muro dell’edificio. L’asilo è accanto a una scuola ebraica e una sinagoga, riporta il Foglio.