DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 23 gennaio 2025

Il Parlamento israeliano ha approvato una legge che punisce come reato la negazione, la minimizzazione o la celebrazione del 7 ottobre. Presentata dal parlamentare Oded Forer di Yisrael Beiteinu, «è modellata su una disposizione del 1986 che proibisce la negazione dell’Olocausto» (Corriere).
Libero si sofferma su «l’ultimo delirio» di Moni Ovadia, che durante una conferenza a Massa ha giustificato i massacri del 7 ottobre. «Meno male», si legge, «che c’era il sindaco di Pontremoli, che in segno di protesta si è levato la fascia tricolore e ha restituito onore e dignità all’appuntamento».
«Dobbiamo trovare un modo di negoziare con i palestinesi che, al contrario di Hamas, vogliono trattare e vedere la luce alla fine del tunnel», dice lo scrittore israeliano Eshkol Nevo al Messaggero. «Naturalmente, però, l’attuale governo dovrebbe cambiare: non è in grado di trovare una soluzione. Quindi, ci sono molte sfide che dovremo affrontare, ma è sempre meglio che vivere con le sirene e gli allarmi aerei tutto il tempo».
Fiamma Nirenstein, sul Giornale, analizza i primi provvedimenti presi da Donald Trump nei confronti di Israele. Nirenstein definisce il tycoon un «miracolo» per lo Stato ebraico, perché «resta l’uomo che ha portato l’ambasciata a Gerusalemme nel 2017 e i Patti d’Abramo nel 2020».

Arrestato a Napoli un cittadino marocchino vicino all’Isis: progettava un attentato alla sinagoga. «Gli inquirenti hanno accertato che sul finire dell’anno scorso l’aspirante mujaheddin ha compiuto un lungo sopralluogo» nei pressi dell’edificio, riporta tra gli altri Libero. L’uomo non si è mai realmente integrato in Occidente e, informa il Giornale, «non mancava mai di sottolineare la sua avversione contro ebrei e occidentali». In un’intervista con il Corriere del Mezzogiorno il consigliere della Comunità ebraica napoletana Daniele Coppin lancia l’allarme: «Il pericolo che si crei una saldatura tra gruppi propal, mondo antagonista e jihadisti è sempre più realistico».

«Oggi respiriamo un clima di antisemitismo, di distorsione e strumentalizzazione della Shoah», denuncia la presidente Ucei Noemi Di Segni in una intervista con Famiglia Cristiana. «È orribile sentirsi attribuire gli atteggiamenti propri della persecuzione: come si fa a dire che gli ebrei commettono crimini di guerra o addirittura genocidio? Per chi si è salvato dalla Shoah è come essere uccisi per la terza volta, dopo l’Olocausto e il negazionismo».

Repubblica presenta il lavoro di Alessandra Minerbi, presidente a Milano del comitato per le pietre d’inciampo. È lei a ricostruire le biografie delle vittime. «La signora delle Pietre va di fretta, sempre, e ha mille storie nella testa», si legge. «Molte orrende, altre piene di speranza».

Sotto al titolo “Prigioniera della Memoria” La Stampa pubblica un estratto dal nuovo romanzo di Edith Bruck, La donna dal cappotto verde (ed. La nave di Teseo). Un libro, viene evidenziato, «sul dilemma tra rancore e perdono dopo l’incontro casuale con una ex kapo a Roma».

«Disertiamo il Giorno della Memoria, appuntamento simbolico che dal 7 ottobre del 2023 ha smarrito il suo significato», scrive sul Foglio Pierluigi Battista. A suo dire gli appuntamenti collegati al 27 gennaio sono diventati «stanco rituale, ma soprattutto esibizione di un’ipocrisia insopportabile».