DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 4 febbraio 2025
C’è attesa per l’incontro a Washington tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, il primo primo leader internazionale in visita di stato alla Casa Bianca dall’inizio del secondo mandato del tycoon. Per il Foglio, con il faccia a faccia odierno, «Trump voleva mandare un messaggio a Israele e mostrare che tiene al Medio Oriente e ha apprezzato il tifo che molti israeliani facevano per lui durante le elezioni presidenziali». L’incontro è però anche un modo, si legge, «per tenere sotto controllo le future mosse del premier israeliano». Due, riporta Libero, i “regali” di Trump all’ospite arrivato ieri da Gerusalemme: lo stop ai finanziamenti all’Unrwa e l’uscita degli Usa dalla Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite.
«C’è una campagna di disinformazione contro di noi. La ragione politica è togliere ai palestinesi lo stato di rifugiati e porre fine alla narrativa relativa al diritto al ritorno», dichiara il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini al Corriere della Sera. Israele ha più volte accusato l’Unrwa di collusione con Hamas, mettendone da qualche giorno al bando le attività. Al riguardo Lazzerini sostiene: «Siamo arrivati a queste conclusioni: un caso era un errore, per altri nove le prove non sono state sufficienti a confermare il coinvolgimento, e per i restanti nove, le prove, se autenticate, potrebbero indicare che i membri dello staff siano stati coinvolti: comunque sono già stati cacciati».
Lo scrittore israeliano David Grossman confida a Repubblica la paura di vivere «sempre circondati dall’odio e dalla paura», perché «l’irrazionalità è più forte della razionalità» e ci sarà sempre bisogno di «stare in guardia di fronte una possibile esplosione di violenza». Secondo Grossman, questo vale ugualmente per israeliani e palestinesi «ed è una cosa che per me è molto difficile ammettere» visto che «ho passato la vita a scrivere e attraverso la scrittura a cercare di capire l’altro».
Un cittadino egiziano trentenne ha aggredito a Roma un bambino di otto anni con la kippah, a passeggio per una via del centro con la madre. L’egiziano, un senza dimora armato di un collo di bottiglia, si è poi scagliato contro un commerciante intervenuto in difesa delle vittime. A stretto giro è stato arrestato dalla polizia. «L’antisemitismo c’è, lo vediamo. C’è grande preoccupazione per un clima che per una goccia o per l’altra arriva sempre più spesso a situazioni fuori controllo», sottolinea la presidente Ucei Noemi Di Segni al Tempo. «Il timore di girare liberamente per strada avendo su di sé elementi riconoscibili è fortissimo».
Alcuni murales raffiguranti i sopravvissuti Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck, opera a Milano dell’artista Alexsandro Palombo, sono stati deturpati da ignoti. Commentando l’accaduto con La Stampa, Bruck afferma: «È antisemitismo, non c’è dubbio. E odio per Israele, le due cose vanno assieme. Mi addolora, mi ferisce, ma questa ferita non suscita in me odio, queste persone mi fanno pena perché non sanno quello che fanno».
Liliana Segre è intervenuta in Vaticano a un summit sui diritti dei bambini. Ne scrive tra gli altri il Corriere, riportando le sue parole: «Se parteggiassimo solo per alcuni bambini, dimenticando gli altri, li tradiremmo. Quando invece dalla Shoah nasce il riconoscimento per ogni tipo di sofferenza ingiusta e per tutte le vittime della violenza ingiustificata e dell’odio in ogni parte del mondo, di ogni popolo, etnia e religione, essa mantiene la sua portata universale».
È morta all’età di 94 anni Marion Erster, moglie e collaboratrice di Elie Wiesel. Erster «aveva svolto un ruolo importante nella vita del marito, traducendone diversi libri dal francese all’inglese e incoraggiandolo a rendere pubblica la sua testimonianza di sopravvissuto» (Corriere).