TORINO – Una fiaccolata per la libertà religiosa 

Sabato 15 febbraio alle 19 la centrale Piazza Castello di Torino diventerà il fulcro di una riflessione collettiva sulla libertà religiosa in Italia: una fiaccolata commemorativa ricorderà coloro che, nel corso della storia, hanno subito persecuzioni per la loro fede. Qua fu bruciato sul rogo il valdese Goffredo Varaglia nel 1558 ma la piazza fu anche teatro del riconoscimento, nel 1848, dei primi diritti civili per valdesi ed ebrei nel Regno di Sardegna. I promotori della fiaccolata ricordano che l’Italia repubblicana, regola i rapporti con la Chiesa Cattolica attraverso i Patti Lateranensi e le modifiche del Concordato e mentre altre confessioni sono vincolate da Intese stipulate con il Governo, decine di altri enti religiosi restano soggetti a normative fasciste risalenti al 1929-30 che limitano l’espressione della fede. In un contesto sempre più plurale ma non ancora autenticamente pluralista ancora manca una legge nazionale che garantisca la piena libertà religiosa come diritto universale tutelando la libertà di coscienza e di espressione nella sfera pubblica e privata. Le comunità religiose locali promotrici della fiaccolata – Comunità Evangelica Luterana, Chiesa Evangelica Valdese, Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Chiese Cristiane Evangeliche Battiste, Comitato Interfedi e Comunità Ebraica di Torino – puntano a «mantenere viva l’attenzione sul tema auspicando passi concreti verso un ordinamento più equo e inclusivo».

(Nell’immagine, la fiaccolata in Piazza Castello del 2018 – Foto Comune di Torino)