DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 18 febbraio 2025
Mentre l’Europa si divide sull’invio di truppe in Ucraina, cresce l’attesa per il vertice tra Stati Uniti e Russia al via a Riad.
La capitale saudita è «il nuovo crocevia» diplomatico, sostiene Federico Rampini sul Corriere della Sera. Una funzione a suo dire valida sia per l’Ucraina che per il Medio Oriente, nel solco tracciato dagli Accordi di Abramo. «Il nuovo corso saudita ha rinunciato al tradizionale vittimismo che lega i successi israeliani all’oppressione dei palestinesi, o scarica i ritardi del mondo arabo sul colonialismo occidentale», osserva al riguardo il giornalista. In quest’ottica, aggiunge Rampini, per Mohammed bin Salman «la performance economica e tecnologica degli israeliani è una Silicon Valley mediorientale che lui sta emulando in casa propria». Per quanto riguarda l’Ucraina, si legge ancora, il ruolo di Mbs «non è solo quello logistico-diplomatico del padrone di casa che ospita il summit fra superpotenze», ma è anche legato alla collocazione di Riad «nel Grande Sud globale che sul conflitto ucraino non si è schierato».
Parlando con Repubblica, Faisal Abbas, direttore di Arab News, quotidiano in lingua inglese vicino alle posizioni della corte saudita, sottolinea: «Quello che accadrà dipenderà dal lavoro delle delegazioni: ma certo, il fatto che oltre agli americani oggi, nei prossimi giorni qui a Riad ci saranno funzionari di alto livello da Russia e Ucraina lascia sperare». Relativamente alla situazione in Medio Oriente, Abbas afferma: «Solo il riconoscimento di uno Stato palestinese, solo l’idea di due Stati, potrà portare alla normalizzazione delle relazioni con Israele». In merito a Gaza, Abbas specifica che «siamo direttamente coinvolti e abbiamo un ruolo che ci è stato consegnato dalla Storia e dalla religione, a cui non intendiamo abdicare». Anche il Foglio, tra gli altri, presenta bin Salman come «il nuovo uomo delle mediazioni dall’Ucraina a Israele». Nell’articolo viene fatto notare il coinvolgimento a Riad di Steve Witkoff, l’immobiliarista amico di Donald Trump investito dallo stesso del ruolo di «inviato speciale per il Medio Oriente». Witkoff, in queste settimane, è impegnato «anche nel portare avanti i negoziati tra Israele e Hamas».
Per giovedì è attesa la consegna, da parte di Hamas, dei corpi di alcuni ostaggi uccisi. Sabato dovrebbe avvenire la liberazione di alcune persone ancora in vita, ma il loro numero non è stato ancora definito. «Fonti anonime hanno fatto sapere alla stampa locale che il governo sta lavorando per riportare a casa sabato sei ostaggi vivi, e non solo tre come prevede il calendario dell’accordo», riporta Repubblica. Sull’altro piatto della bilancia, «Israele metterebbe la consegna delle case prefabbricate che Hamas chiede da settimane». Ieri, a 500 giorni dal 7 ottobre, migliaia di cittadini israeliani sono scesi in piazza. «Cinquecento giorni dall’alba del sabato nero, quando i villaggi e le cittadine israeliane attorno a Gaza sono state assaltate dai terroristi di Hamas», scrive il Corriere. Ma anche 500 giorni, accusa il Corriere, in cui il premier Benjamin Netanyahu «non si è mai preso la responsabilità per la tragedia».
Durante la partita tra Parma e Roma dell’ultimo turno di Serie A, nel settore riservato ai tifosi romanisti è apparso un adesivo antisemita dedicato agli storici rivali della Lazio. Ne scrive tra gli altri il Messaggero, segnalando che «sono in corso gli accertamenti da parte della Digos di Parma per riuscire a individuare i responsabili». Il Messaggero e altri giornali riportano le parole di condanna del presidente della Comunità ebraica romana Victor Fadlun, intervenuto con una nota.