8 MARZO – Flora Saltiel-Modiano e la ragazza in rosso

È con la Ragazza in rosso di Flora Saltiel-Modiano (olio su tela, 1999) che il Museo ebraico della Grecia, con sede ad Atene, ha deciso di ricordare la ricorrenza dell’8 marzo. L’olio, che campeggia in grande formato nella homepage del sito, ritrae una giovane donna sdraiata. Le gambe accavallate, i capelli rosso-arancio, il vestito rosso e blu e le calze rosa, associati a uno sfondo nei toni del rosa pallido, creano un senso di contraddizione e tensione. Nata a Salonicco nel 1933, Saltiel-Modiano è sopravvissuta alla Shoah: deportata insieme alla sua famiglia riuscì resistere sia al campo di concentramento di Bergen-Belsen che al periodo trascorso a Hillersleben. Dei giorni trascorsi nel villaggio in Sassonia, in una intervista rilasciata nel 2015 a Artemis Alcalay, parte del progetto “Ebrei greci sopravvissuti alla Shoah”, raccontò: «Poi ci portarono in questo villaggio. Era un luogo particolare vicino a Magdeburgo, chiamato Hillersleben. C’erano tre grandi edifici dove i tedeschi conducevano ricerche… e non c’erano negozi. Ogni casa aveva un cortile sul retro con un orto e nei sotterranei si conservavano cibo e provviste. Il villaggio era completamente artificiale, costruito a tavolino. Anni dopo, ci tornammo per visitarlo». In quel periodo sua sorella, Rosa, aveva la febbre tifoide, sua madre il tifo, i nonni gli arti fratturati. Riuscì a sopravvivere e dopo la liberazione si stabilì ad Atene, dove intraprese la carriera artistica. È nota per il suo impegno nella comunità ebraica greca, e un’idea su cui Saltiel-Modiano spesso ritorna è l’importanza di preservare la memoria storica attraverso l’arte. Ma non solo, porta spesso testimonianza delle atrocità subite durante la guerra. Nonostante le esperienze fatte, però, i suoi quadri sono un’esplosione di colori. Quello scelto dal museo, in particolare, mette in risalto la figura femminile attraverso un linguaggio cromatico paradossale, una tela di emozioni e immagini, integrando la tradizione pittorica classica con l’espressività moderna.