DAFDAF 156 – Purim, il ripasso

Come scrivevamo presentando l’ultimo numero di DafDaf, il 156, Purim è un appuntamento immancabile per il giornale ebraico dei bambini. Due pagine, quindi, propongono un ripasso dedicato a usi e obblighi della festa, che non è l’equivalente del carnevale ma resta una delle occasioni più allegre e più amate. Al divertimento però vogliamo sempre associare uno spunto di studio e approfondimento: scrive rav Somekh: “Perciò hanno chiamato questi giorni Purim (‘sorti’) dal nome della sorte (‘pur’) che il malvagio Haman aveva tirato per pianificare lo sterminio di tutti gli Ebrei (Ester 9, 26). Mi domando perché la festa sia stata denominata al plurale, dal momento che nella Meghillat Ester la parola ‘sorte’ appare sempre al singolare. La risposta: Purim segna in realtà il capovolgimento di una sorte infausta doppia”. 

Purim, un ripasso

A Purim ricordiamo le vicissitudini degli ebrei nel regno di Persia,  intorno al 500 aev, e raccontiamo la storia del perfido Amàn, di Ester e degli altri personaggi caratteristici della festa. 

Purim è il 14 di Adar quest’anno nel calendario cade così:

13 marzo: Digiuno di Ester e vigilia di Purim

14 marzo: Purìm

15 marzo: Purim Shushàn

A Purim si può lavorare, ci sono solo alcuni obblighi specifici:

מקרא מגילה Miqrà Meghillà: la lettura della Meghillà di Ester.

משלוח מנות Mishlòach manòt: l’invio di cibi al prossimo.

מתנות לאבונים Mattanòt la-evionìm”: l’invio di doni ai poveri.

סעודת פורים Seudàt Purim: banchetto di Purim ricco di cibi e bevande.

Tra gli usi più comuni vi è quello di mascherarsi e di bere vino in segno di gioia. Vengono organizzati spettacoli che raccontano la storia della festa. Non possono mancare le “orecchie di Amàn”, i dolci tipici di Purim, diventati anche uno dei simboli della festa.

Per approfondire: www.zeraim.it