DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 12 marzo 2025

Mentre da Gedda in Arabia Saudita l’Ucraina apre a una tregua con la Russia, a Doha in Qatar continuano i negoziati relativi al conflitto in Medio Oriente. Al centro il futuro degli ostaggi. Per il Sole 24 Ore, la proposta più fattibile al vaglio «include il rilascio di 10 ostaggi in mano a Hamas ancora in vita in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi, oltre a un’estensione del cessate il fuoco di altri 60 giorni». Lo scenario da scongiurare, secondo il Foglio, è quello di una tregua «a occhi chiusi» senza garanzie sufficienti per Israele. Al riguardo si legge: «Non ci sono occhi nella Striscia per controllare i terroristi e questo nelle negoziazioni dell’accordo deve essere tenuto presente: una tregua funziona se si può controllare, non se è una pausa per dare a Hamas l’occasione per rivitalizzarsi». I media si interessano anche a un altro negoziato: quello tra Israele e Libano, con oggetto del contendere i confini territoriali contesi. I colloqui, riporta Repubblica, verteranno su tre punti: «I cinque avamposti che Israele ancora occupa nel Libano meridionale; la definizione dei confini lungo la Blue Line; e infine i prigionieri libanesi nelle mani dell’Idf».

«Ci sono i negazionisti dell’Olocausto. Ci sono i negazionisti del 7 ottobre, per i quali Hamas non ha commesso alcuna atrocità. Ora ci sono anche i negazionisti dei Bibas». Così il Foglio nel segnalare come nel nuovo rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini nelle zone di conflitto non siano citati i nomi di Kfir e Ariel Bibas. Non solo: «Neanche i dodici bambini uccisi da un razzo di Hezbollah a Majdal Shams vengono menzionati».

La guerra in Medio Oriente resta tema di approfondimento anche universitario, spesso unilaterale. In tema Libero racconta il convegno “Gaza: la strage e l’indifferenza” svoltosi ieri all’Università Statale di Milano, definendolo uno «show anti Israele» senza possibilità di contraddittorio. Al campus Einaudi di Torino non si è invece svolta la presentazione del manifesto “Vogliamo studiare”, sostenuto tra gli altri dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia. L’incontro è saltato «per motivi legati alla procedura e non c’è stata l’assegnazione dell’aula».

A partire dal settembre 2026, alle elementari saranno introdotte alcune ore di lettura della Bibbia. «La Bibbia, come l’Iliade e l’Odissea, è una grande testimonianza culturale. Penso all’Ulisse di James Joyce come a un esempio di quanto vitale sia questa tradizione nella cultura europea», dichiara il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara al Corriere della Sera. L’insegnante, annuncia, «leggerà e commenterà con i bambini alcuni passi».

Alcuni residenti di via Torlonia a Roma hanno avviato una raccolta di firme e preparato un esposto per chiedere la sospensione dei lavori del Museo della Shoah e una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Lo scrive il Tempo, segnalando come «la ratio di questa iniziativa contro il cantiere» sia negli eventi intimidatori «più volte segnalati dai cittadini a partire dall’avvio delle opere e in una percezione sempre maggiore di insicurezza».