DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 25 marzo 2025

L’Egitto ha presentato una nuova proposta di tregua a Gaza: il rilascio di 5 ostaggi israeliani vivi in cambio del cessate il fuoco e della ripresa degli aiuti umanitari. Hamas e gli Stati Uniti sembrano favorevoli, mentre Israele nega di conoscere i dettagli, mantenendo la linea del «piano Witkoff», riportano Stampa e Corriere. Hamas ha diffuso ieri un nuovo filmato di propaganda per dimostrare che gli ostaggi Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana sarebbero vivi. Nel video, i due lamentano le terribili condizioni all’interno di un tunnel a Gaza.

In visita a Gerusalemme, l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas ha chiesto la ripresa urgente dei negoziati per fermare l’escalation del conflitto, ribadendo il sostegno a Israele ma invitando alla moderazione militare. Ha chiesto un cessate il fuoco permanente, il rilascio degli ostaggi e il ripristino degli aiuti a Gaza (Sole 24 Ore e Stampa). Israele, per bocca del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, ha difeso le proprie azioni come legittime e ha accusato Hamas, Hezbollah e gli Houthi di attaccare l’intero Occidente. Bruxelles sostiene che l’Anp debba essere il futuro governo di Gaza, escludendo Hamas. Intanto, a Rafah continuano le operazioni militari israeliane e a Khan Younis un raid ha colpito l’ospedale Nasser.

Diversi quotidiani riportano le nuove tensioni diplomatiche tra Vaticano e Israele, acuite dalle parole del papa nell’Angelus, in cui ha condannato i bombardamenti su Gaza e chiesto un cessate il fuoco. L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha replicato con una lunga lettera, spiegando come l’operazione militare sia conforme al diritto internazionale e volta a liberare gli ostaggi.

Il Corriere della Sera riporta l’arresto di Hamdan Ballal, regista palestinese di No Other Land, avvenuto dopo un’aggressione da parte di estremisti israeliani a Susya, in Cisgiordania. Il film, premiato con l’Oscar, denuncia le violenze contro i villaggi palestinesi di Masafer Yatta. Ballal, ferito, è stato prelevato dai soldati israeliani e portato in prigione. Secondo la Stampa e il Giornale, il regista è accusato di aver lanciato pietre contro le forze di difesa israeliane.

«Lo strappo degli ebrei d’Europa» titola La Stampa per raccontare la decisione di diversi esponenti dell’ebraismo europeo di non partecipare alla Conferenza sulla lotta all’antisemitismo organizzata domani a Gerusalemme dal governo israeliano. «Noi non ci saremo», il breve commento rilasciato al quotidiano dalla presidente Ucei Noemi Di Segni. «La decisione dell’Ucei di non esserci», scrive La Stampa, «arriva dopo le prese di posizione durissime da parte dell’ebraismo europeo. Il primo a ritirare la sua partecipazione è stato il rabbino capo del Regno Unito Ephraim Mirvis in segno di protesta per la presenza di numerosi politici populisti dell’estrema destra». Nelle stesse pagine, il quotidiano torinese ospita un intervento critico della storica Anna Foa che definisce un paradosso la presenza a Gerusalemme di esponenti dell’estrema destra europea, eredi di ideologie antisemite.

Nonostante la guerra in corso, Israele ha registrato un sorprendente aumento delle nascite nel 2024, con un baby boom del 10% rispetto all’anno precedente, scrive il Foglio. Questo fenomeno si affianca a un altro dato: Israele resta tra i primi dieci paesi più felici al mondo, unico in guerra nella classifica del World Happiness Report. Il tasso di natalità israeliano, il più alto tra i paesi sviluppati, riflette una società dinamica e resiliente che, scrive il Foglio, «risponde all’odio con l’amore per la vita».

Il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, è stato accidentalmente incluso in una chat riservata della Casa Bianca, dove si discuteva un attacco aereo contro gli Huthi in Yemen. La Casa Bianca ha ammesso l’errore. Il caso, scrive Libero, solleva preoccupazioni sulla gestione delle comunicazioni segrete dell’amministrazione Trump. Il Corriere della Sera sottolinea il tono critico con cui alcuni membri dell’amministrazione americana parlano dell’Europa che deve «pagare» per l’intervento americano, auspicando un ritorno economico per gli Usa dopo l’attacco contro i ribelli yemeniti.

Sabato a Orléans, in Francia, il rabbino capo della città, Arié Engelberg, è stato aggredito e picchiato da un sedicenne mentre tornava a casa con il figlio. L’aggressione, accompagnata da insulti antisemiti, è stata interrotta da un passante. Il sospetto, arrestato ore dopo, si è dichiarato palestinese ma era senza documenti. Il caso ha suscitato dure reazioni: il presidente francese Emmanuel Macron ha denunciato «il veleno dell’antisemitismo» e il ministro israeliano Sa’ar ha parlato di «campanello d’allarme» per l’Europa.

Lucetta Scaraffia, su Il Foglio, elogia la rivista online Revue K. come strumento utile per comprendere il ritorno dell’antisemitismo in Europa. Fondata da intellettuali ebrei francesi nel 2021, la rivista, spiega Scaraffia, aiuta a decifrare l’attuale clima culturale e politico, in cui l’antisemitismo riemerge sotto nuove forme, spesso mascherate da anticolonialismo o retorica woke.

In un articolo su Domani, Nadia Urbinati denuncia un progressivo mutamento autoritario negli Stati Uniti. Secondo la politologa, l’accusa di antisemitismo, come un tempo quella di comunismo, viene usata per reprimere dissenso, danneggiando anche la comunità ebraica Usa. L’esempio della Columbia University, che ha avviato un controllo interno su programmi di studio legati al Medio Oriente per evitare ingerenze federali, mostra come le istituzioni si auto-sorveglino. Un processo che, secondo Urbinati, ricorda dinamiche da regime e mina la libertà accademica e civile.

Il Pd del Friuli Venezia Giulia è attraversato da una polemica dopo che Ilaria Celledoni, portavoce regionale delle Donne Democratiche, ha attribuito a Hamas la responsabilità della morte dei bambini palestinesi, definendola «il prodotto della cultura e del comportamento» del gruppo terroristico, «tutto mediorientale». Celledoni ha aggiunto: «Basta cercare di scaricare la responsabilità su altri». Il Pd locale e nazionale, scrive il Riformista, ha preso le distanze da queste affermazioni e la dirigente sarebbe stata rimossa dal suo incarico con effetto immediato.