DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 1 aprile 2025

Mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarà a Budapest, nella sua prima visita in Europa da quando la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti. Il suo omologo Viktor Orban «ha già garantito all’amico Bibi che può stare tranquillo», informa tra gli altri il Corriere della Sera, segnalando come il governo ungherese abbia già respinto la richiesta della Corte di procedere con il fermo. In Israele si infiamma il caso “Qatargate”, con l’arresto di due collaboratori del premier e la convocazione dello stesso a testimoniare. Il capo del governo non è indagato ma, come riporta il Giornale, «l’inchiesta lo sfiora pericolosamente».

Il Foglio definisce le proteste anti-Hamas degli scorsi giorni “il 25 aprile di Gaza”. Una possibile svolta. Eppure, si accusa, «i gruppi vestiti di kefiah che riempiono le strade di Londra, Roma, Parigi e New York sventolando bandiere dell’Olp e denunciando Israele come “genocida” sono visibilmente silenziosi» sull’argomento. Nel mentre, riferisce il Giornale, Hamas ha lanciato un nuovo appello alla «jihad globale». L’invito alla “guerra santa” è stato elaborato in questi termini: «Non negate un esplosivo, un proiettile, un coltello o una pietra. Lasciate che tutti rompano il silenzio».

Il Foglio punta l’attenzione anche sui gruppi propal attivi in ambito universitario. Come i giovani di Cambiare Rotta, che «strepitano per mesi» e «sono gli artefici delle occupazioni dei campus in cui è costretta a entrare la Digos», ma quando si presentano alle elezioni studentesche «raccolgono poche manciate di voti». L’ultimo flop è stato all’Università di Torino. Dove, su una platea di oltre 85mila studenti, hanno raccolto appena 436 preferenze.

«Da progressista a eretica blasfema». Il Riformista scrive della parziale emarginazione subita all’interno del suo partito da Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo in quota Pd, per la “colpa” di aver incontrato i rappresentanti dello Israel Defense and Security Forum.

Un farmaco in sperimentazione per la psoriasi «potrebbe rappresentare una speranza per i pazienti con questa rara malattia genetica», scrive il Sole 24 Ore, introducendo l’accordo siglato tra Fondazione Telethon e l’azienda biotecnologica israeliana Can-Fite. Dall’accordo scaturirà «uno studio clinico all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, volto a testare l’efficacia del farmaco Piclidenoson».

Nelle sue pagine culturali Il Corriere presenta La scommessa di Costantino. Come il concilio di Nicea ha cambiato la storia, saggio in uscita a firma di Giovanni Maria Vian e Gian Guido Vecchi. Nel libro i due autori riflettono anche su come l’assise, convocata dall’imperatore Costantino nel 325, abbia allontanato ulteriormente il cristianesimo dalla sua radice ebraica «con conseguenze nefaste i cui strascichi si prolungano ancora oggi».

Avvenire intervista la scrittrice e poetessa venezuelana Jacqueline Goldberg, autrice de Noi, i salvati. Il libro «attinge all’archivio delle interviste audiovisive a 120 sopravvissuti alla Shoah, tra cui il padre di Goldberg, approdati in Venezuela».

Secondo la storica Anna Foa, intervistata dall’Osservatore Romano, «nelle comunità israelitiche italiane non sembra trovare spazio un’analisi critica delle politiche perseguite dall’attuale governo israeliano». Solo la Comunità di Venezia, sostiene, «ha voluto dialogare con me» sul suo libro su Israele.

Il Foglio propone un reportage da Nir Oz, uno dei kibbutz colpiti da Hamas il 7 ottobre. «L’unico segnale di vita viene dai campi», si legge. La loro coltivazione è oggi «la sola ragione per cui c’è ancora chi viene in questo kibbutz attaccato alla Striscia, dove abitavano ottocento persone».