DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 8 aprile 2025

Durante il colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, il presidente Usa Donald Trump ha annunciato che sabato «ci sarà un incontro molto importante» per arrivare a un accordo diplomatico con l’Iran sul nucleare. Gli Usa, ha spiegato Trump, condurranno negoziati diretti con il regime di Teheran. Per poi aggiungere: «Di sicuro l’Iran non può avere la bomba atomica: se i colloqui non funzionano, sarà davvero un giorno brutto per gli ayatollah».
Il Corriere della Sera parla di «semi-sconfitta» per Netanyahu, «da anni convinto che solo un bombardamento possa fermare gli ayatollah». La strada negoziale evocata da Trump non è comunque una novità. Di recente, riporta La Stampa, «l’ipotesi di colloqui mediati dall’Oman era emersa ed era stata in pratica accettata dagli iraniani che invece vedono con maggior scetticismo un coinvolgimento diretto senza intermediari». Israele ha considerato una finestra temporale, scrive il Foglio: «Se non ci sarà un accordo entro l’estate, allora bisognerà procedere militarmente contro i siti nucleari». La situazione può precipitare da un momento all’altro, sostiene Repubblica, segnalando come la scorsa settimana l’aviazione militare statunitense abbia consegnato a Israele «un’altra batteria di Thaad, il più sofisticato sistema di difesa per neutralizzare i missili balistici». Netanyahu, ricostruisce Libero, «è atterrato a Washington dopo un tragitto studiato per evitare di sorvolare i paesi ritenuti propensi a far rispettare il mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale». Sono stati quindi evitati Paesi Bassi, Irlanda e Islanda.

Dall’aeroporto di Ramon, vicino a Eilat, sono decollati sedici voli con a bordo gazawi diretti verso Germania, Romania ed Emirati Arabi. I voli fanno parte di un piano di «trasferimenti volontari» impostati dal gabinetto di sicurezza israeliano con la creazione di un ufficio ad hoc. Secondo Avvenire, «la notizia ha suscitato preoccupazione da parte di alcuni Stati arabi che la considerano l’inizio di una migrazione di massa dall’enclave».

Il Foglio torna sul caso di Boualem Sansal, condannato in Algerina a cinque anni di carcere. L’intellettuale franco-algerino «invoca la pace fra israeliani e palestinesi, ma non la pace banale, la pace che passa dal riconoscimento del diritto d’Israele a esistere, che Sansal definisce un paese libero, una democrazia meravigliosa, grande e meravigliosa», racconta il Foglio. Anche per questo, si legge, «è finito in galera».

Svelato a Roma, davanti alla Casina dei Vallati, il murale The Star of David dedicato alla sopravvissuta alla Shoah Edith Bruck. L’opera, riferisce tra gli altri il Messaggero, è entrata a far parte della collezione permanente della Fondazione Museo della Shoah.