LA LETTERA – Livio Sirovich: Presidente, qual è la linea dell’Anpi?

Caro presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Gianfranco Pagliarulo, il 10 aprile ho partecipato a un “Evento di solidarietà con la Cisgiordania e Gaza”, organizzato da alcune sezioni Anpi con Assopace Palestina. Durante l’incontro è stato proiettato The Last Sky, documentario definito «essenziale per capire l’aggressione israeliana su Gaza, la Cisgiordania e il Libano». La produttrice, Rihab Charida, era presente online.
È stato letto l’appello dell’Anpi nazionale contro lo «sterminio di palestinesi di Gaza da parte delle forze armate israeliane su ordine del loro governo». (Disponiamo quindi di questo ordine? È possibile conoscerlo?)
Da oltre un anno insistevo a Trieste per una discussione collegiale, scrivendo che: «Palestina e Gaza hanno bisogno di solidarietà (a causa delle prepotenze dei coloni e della tragedia della guerra asimmetrica, peraltro fortemente voluta dal governo di Gaza). Ma anche i 1.200 morti del 7 ottobre avrebbero avuto diritto a solidarietà, o no? I due popoli devono essere aiutati a trovare una pace di compromesso, che li faccia soffrire tutti il meno possibile. Noi non dobbiamo “schierarci”, come in guerra. E poi, con chi si schiera la mia Anpi? Con i gazawi che – con grande coraggio – manifestano contro Hamas? O con Hamas stessa, il cui statuto del 1988, all’art. 7, prescrive l’uccisione di tutti gli ebrei? Precetto scrupolosamente messo in pratica il 7 ottobre.»
Mi è stato detto che era una «lettera garbata e onesta», ma non ho ricevuto alcuna risposta nel merito, né è stata avviata alcuna discussione.
Durante la proiezione, il documentario è stato presentato da un rappresentante di Assopace Palestina, che ha dichiarato: «Sono un pacifista e quindi, in caso di conflitto, non potrei sparare; ma ci tengo a dire che sono totalmente schierato con la resistenza palestinese; quindi, eventualmente, darei contributi logistici ai resistenti. Auspico il totale boicottaggio di Israele; quanto perpetra a Gaza non ha paragoni nella Seconda guerra mondiale. Sono i peggiori attacchi di tutta la Storia moderna.» [applausi] «I 7 milioni di profughi hanno il diritto di ritornare nelle case da cui furono cacciati nel ‘48». (nota mia: furono circa 750.000).
Tu sai, presidente, che la soluzione “Due stati per due popoli” prevedeva, grosso modo, un nuovo Stato nei confini 1948–1967 della Cisgiordania e di Gaza, con scambi territoriali per mantenere alcuni insediamenti dei coloni in cambio di territori israeliani dal ‘48 abitati da arabi.
Viceversa, la serata era all’insegna dello slogan: «L’occupazione della Palestina non parte dal 1967, ma dal 1948, ossia dalla fondazione dello Stato di Israele.» (nota: è la posizione di Hamas e Jihad islamica, che rifiutano la spartizione Onu del ’47 perché vogliono cancellare Israele.)
Il testimonial di The Last Sky è un palestinese intervistato in un’associazione scacchistica: «Ci riprenderemo ogni centimetro della nostra terra a costo di combattere fino all’estremo». Parla in mezzo ad alcuni bambini, sotto i ritratti di Yahya Sinwar e Hassan Nasrallah.
Commenti del responsabile di Assopace Palestina: «Israele ha una cattiveria disumana» [applausi] «Il sionismo si basa sul concetto di razza superiore».
Un 35enne interviene: «Bisogna distruggere tutte le strutture del sionismo! Dobbiamo distruggere tutte le strutture del sionismo!» [applausi]
Il rappresentante di Assopace annuisce, ma si scusa di nuovo dicendo che lui non potrebbe sparare.
Una signora con la kefiah esclama: «Sento proprio il bisogno di dirvi che la mattina del 7 ottobre, quando cominciarono ad arrivare le prime notizie, ho provato davvero una grande gioia. Finalmente!»
Rihab Charida, raggiante: «Ero a Chatila (Beirut) quando avvenne il 7 ottobre. I palestinesi esultavano, lanciavano riso dai balconi. Combatteranno tutti. Agli ebrei va detto: “tornatevene in Polonia e a Berlino da dove siete venuti!”».
Ho provato a ripetere due passi della mia lettera. Sono stato subito interrotto da esclamazioni ostili: «Hai finito di rompere i c…? Quella è la porta, vattene!», «Finiscila!», «Allora ti schieri con gli assassini!», ecc.
Chiedo all’Anpi se queste – per come ho cercato di riferirle – siano solo le posizioni di un gruppo di fanatici, oppure rappresentino l’orientamento della nostra associazione. In tal caso, le mie dimissioni sarebbero automatiche.
Cordiali saluti.

Livio Sirovich

PS: L’autore è ricercatore scientifico e scrive storie del ‘900. Nel 2023 ha tenuto l’orazione ufficiale alla commemorazione dei quattro eroici antifascisti (tre sloveni e un croato) fucilati a Basovizza-Bazovica nel 1930. È cittadino onorario di Casoli (CH) per la biografia dell’unica partigiana italiana (ebrea), decorata di Medaglia d’oro al valor militare, ad essere stata uccisa in combattimento