MEMORIA – Yom HaShoah, il ricordo nell’Italia ebraica

Sono molte le iniziative nell’Italia ebraica per Yom HaShoah, il giorno in cui Israele e le Comunità di tutto il mondo ricordano le vittime dello sterminio nazifascista e l’eroismo di chi insorse. Nel cuore del quartiere ebraico di Roma, in contemporanea con Israele, è risuonata stamane la sirena di raccoglimento. A precederla ieri sera una funzione religiosa al Tempio Maggiore durante la quale il rabbino Riccardo Di Segni ha dichiarato dalla Tevah, il pulpito sinagogale, che «la nostra Comunità ha sofferto, ha sofferto tanto, ha continuato a soffrire, tuttora soffre» per le conseguenze della Shoah. Ricollegandosi alla recente visita del presidente israeliano Isaac Herzog in sinagoga, il rav aveva in precedenza ricordato la missione svolta nel Dopoguerra da suo nonno Yitzhak Isaac Halevi Herzog, primo rabbino capo ashkenazita del paese, per ottenere il rilascio dei bambini ebrei nascosti nei conventi e ancora trattenuti. Un impegno nel quale fu sostenuto dall’allora rabbino capo della città David Prato, da poco tornato a Roma.
A Milano la preghiera El Malè Rachamim è risuonata nell’aula magna della scuola ebraica, dove la Comunità si è riunita. A scandire la serata, oltre all’accensione delle candele in memoria dei deportati e la riflessione del rabbino capo Alfonso Arbib, è stato il monologo musicale “La moglie ebrea” tratto da Terrore e Miseria del Terzo Reich di Bertolt Brecht, interpretato da Danielle Sassoon e dai musicisti Eleonora Zullo e Nicola Di Benedetto.
A Firenze, nell’occasione di Yom HaShoah e dell’imminente Festa della Liberazione, la Comunità ebraica presenterà oggi alle 18 il libro La vita invisibile. Un adolescente nell’Italia delle leggi razziali (ed. Gruppo Albatros Il Filo) scritto da Mauro Di Castro e dedicato alla storia del padre Roberto.