DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 28 aprile 2025
Bombe israeliane su Beirut. Nell’azione, ha rivendicato il governo di Gerusalemme, è stato distrutto un deposito di missili di precisione di Hezbollah. «L’attacco dell’aviazione è il terzo sulla capitale libanese dall’avvio del cessate il fuoco tra le parti, fragile ma ancora in piedi, del 27 novembre 2024», sottolinea La Stampa. Nel corso della mattinata il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, il colonnello Avichay Adraee, aveva diramato «un avvertimento via social, “urgente e importante per i residenti della periferia Sud di Beirut”, indicando con precisione l’obiettivo del raid».
A Ramallah il leader dell’Anp Abu Mazen ha nominato come suo vice Hussein Sheikh. Sessantaquattro anni, abiti sartoriali e orologi di lusso, è «l’uomo di collegamento con lo stato maggiore, incaricato dal presidente Abu Mazen di rappresentare una parvenza di autonomia», racconta tra gli altri il Corriere della Sera. Spiegando anche come dal loro canto i segreti israeliani lo considerino «il nostro uomo a Ramallah» e come tale appellativo lo abbia reso «impopolare tra gli abitanti della Cisgiordania».
«Sono stato in Egitto, per sostenere la mediazione di questo paese arabo tra Israele e Hamas. La guerra deve finire, non possiamo continuare a vedere ogni giorno tutti questi morti», dichiara al Giornale il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Secondo il ministro, «si deve trovare un accordo con Hamas, ma Hamas non può essere il futuro della Palestina».
Al via una missione di solidarietà ai palestinesi promossa da Avs e atterrata ieri a Tel Aviv. “Fratoianni e Bonelli, turisti per Gaza”, ironizza Libero.
Pioggia di insulti social contro Liliana Segre dopo la sua partecipazione a un evento del 25 aprile a Pesaro. Il figlio Luciano Belli Paci, avvocato, annuncia alla Stampa l’intenzione di denunciare le «tribù dell’odio» che hanno preso di nuovo di mira la madre, nonostante le recenti archiviazioni disposte dalla Procura di Milano per alcuni haters. Al riguardo osserva: «Il nostro avvocato Vincenzo Saponara si è accorto che per diversi soggetti il pm non ha neppure chiesto l’identificazione. Peraltro quelle che ha ritenuto semplici critiche per noi sono palesi messaggi diffamatori. E anche l’accusa di un “uso strumentale” delle nostre querele ci lascia perplessi: è ovvio che hanno una funzione deterrente nei confronti degli haters» .
Fa discutere il gesto degli atleti svizzeri sconfitti da Israele nella finale degli Europei Under 23 di scherma a Tallinn. Al momento dell’esecuzione dell’inno israeliano, gli sportivi rossocrociati hanno voltato le spalle alla bandiera con la Stella di Davide, suscitando l’ira del ministro degli Esteri di Gerusalemme Gideon Sa’ar. Come riporta tra gli altri il Corriere, la federazione svizzera di scherma ha annunciato un’indagine sull’accaduto. «Scandalo e vergogna», scrive Libero. «Sono questi i concetti maggiormente usati per rubricare il vile gesto, perché di mezzo c’è anche la viltà».