DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 30 aprile 2025
La vittoria in Canada del premier Mark Joseph Carney è interpretata da molti analisti come uno “schiaffo” a Donald Trump e alle sue politiche. Ma chi è Carney e come si posizionerà nella scena globale? Secondo Maurizio Molinari (Repubblica), collaborerà con la Ue «sul piano di Ursula von der Leyen per la difesa comune e dunque anche sulla politica estera, sebbene sul Medio Oriente abbia una posizione ostile a Israele assai più vicina a Madrid e Dublino rispetto all’equilibrio di Berlino, Roma, Londra e Parigi». Il Riformista lo descrive come un politico «vicino ai propal», in un paese nel quale «si è assistito a un incremento mai visto» di episodi di antisemitismo. Si tratta, viene spiegato, di aggressioni «contro singoli cittadini e contro istituzioni scolastiche, religiose, sinagoghe e organizzazioni».
Toto-conclave. Per la stampa italiana Pierbattista Pizzaballa, il patriarca latino di Gerusalemme, resta uno dei favoriti. Il Corriere della Sera gli dedica una pagina, definendolo un «amico di Israele», pur molto critico nei confronti dell’attuale esecutivo e sullo svolgimento della guerra. Al riguardo si racconta di quando, nei primi anni Novanta, giovane frate francescano, scelse di studiare l’ebraico «mentre era normale allora per tutti gli uomini di chiesa arrivati dall’Europa studiare arabo». Grazie alle sue conoscenze, Pizzaballa «studiò le scritture dei Profeti e la teologia dei rapporti tra l’universo della Bibbia e il primo cristianesimo». Il nome più citato dai vaticanisti è però quello del segretario di stato Pietro Parolin. Secondo La Stampa, «con qualche notevole eccezione, tipo Israele, è il porporato che più di altri in questi complicati anni di guerre e frammentazione delle alleanze ha conquistato i cuori dei leader, trasversalmente alla loro appartenenza politica».
Il Foglio traccia un profilo dell’ex premier israeliano Naftali Bennett, presentato come l’unico politico in grado di battere l’attuale primo ministro Benjamin Netanyahu alle elezioni che dovrebbero svolgersi nell’ottobre del 2026. «Se la chiamata alle urne fosse oggi», si legge, «stando agli ultimi sondaggi pubblicati otterrebbe 29 seggi, rivaleggiando direttamente con il Likud di Netanyahu e conquistando una maggioranza di 57 seggi».
Prosegue la missione di “solidarietà” ai palestinesi di Alleanza Verdi Sinistra. In un’intervista con Repubblica, uno dei due leader Nicola Fratoianni accusa Israele di praticare un regime di apartheid e di violare «in maniera sistematica» il diritto internazionale. Per Libero, la missione di Avs ha una cifra «tragicomica».
Alcuni giornali segnalano il ravvivarsi di tensioni interne al governo dopo che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha espresso il proprio apprezzamento per la decisione dell’Ungheria di lasciare la Corte penale internazionale, lasciando intendere che quella debba essere la strada anche per Roma.