TORINO – L’attesa per il Salone del Libro, il programma con Pagine Ebraiche

«Le parole sono uno strumento per comprendere il mondo circostante». È da questa consapevolezza, sottolinea la direttrice Annalena Benini, che prende forma la 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, intitolata Le parole tra noi leggere, dove la leggerezza diventa profondità, e il dialogo si fa memoria. Tra i tanti linguaggi che, da domani 14 maggio fino a lunedì 19, troveranno spazio tra i padiglioni del Lingotto, la cultura ebraica sarà grande protagonista, con decine di appuntamenti che intrecciano letteratura, attualità, identità e testimonianza.
E, anche per l’edizione 2025, Pagine Ebraiche sarà presente con un proprio spazio dedicato davanti al Padiglione 2, dove sarà distribuito l’ultimo numero del giornale.
Il primo appuntamento, parte del programma Salone Off, è per questo pomeriggio con la presentazione presso la Comunità ebraica di Torino del volume Nel vostro nome (Impremix Edizioni, ore 18:00), racconto corale dedicato a venti donne ebree vittime delle persecuzioni a Torino, frutto del lavoro di ricerca degli studenti del liceo torinese Einstein.
15 maggio
Da giovedì, con l’apertura ufficiale del Salone, il programma si infittisce. Si comincia con uno sguardo alla storia dimenticata degli insediamenti ebraici nel Sud Italia: Ebrei di Calabria di Vincenzo Villella (Grafichéditore) sarà presentato nello spazio della Regione (ore 13:55, Spazio Calabria), in un incontro dedicato alla riscoperta delle radici ebraiche della regione. Alla stessa ora, si rifletterà sulla trasmissione della memoria nelle scuole con il laboratorio Passaggio del testimone. Dalle microstorie alla storia (ore 13:30, Lab Scienza), rivolto alle classi della secondaria superiore.
Sempre giovedì, due appuntamenti affronteranno il tema della convivenza e della narrazione dell’odio: Prove di pace in Israele (ore 13:45, Sala Internazionale) racconterà l’esperienza del villaggio misto Neve Shalom Wahat al-Salam, dove ebrei e palestinesi vivono insieme anche dopo il 7 ottobre; più tardi, La cultura dell’odio di Nathan Greppi (Lindau, ore 18:15, Sala Avorio) analizzerà la diffusione dell’antisemitismo nei media, nelle università e nella cultura, con interventi del presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni e dello storico Claudio Vercelli.
16 maggio
Venerdì si apre con Cara nonna, caro nipote (Piemme, ore 10:30, Arena Bookstock), il dialogo affettuoso e istruttivo tra la scrittrice Lia Levi e il nipote Simone Calderoni, pensato per i ragazzi delle scuole medie. Contemporaneamente, Il sistema periodico 1975–2025 (ore 10:30, Sala Viola) celebrerà i cinquant’anni del capolavoro di Primo Levi, con la partecipazione del Centro Studi che porta il suo nome.
Segue un confronto sull’attualità politica e sociale: Esiste ancora la politica? (ore 11:30, Sala Blu), si chiedono Gabriele Segre, direttore della Fondazione Vittorio Dan Segre, e Gianni Cuperlo, in un incontro dedicato al ruolo delle democrazie contemporanee tra populismi e disinformazione. A cavallo tra memoria e romanzo si colloca Gli Stramer di Mikolaj Łoziński (Bottega Errante, ore 12:45, Sala Bianca), saga familiare ambientata nella Polonia ebraica tra le due guerre.
Il racconto della politica antiebraica fascista si farà più puntuale in Sfida in terra greca di Lorenzo Matta (Paola Caramella Editrice, ore 18:00, Spazio Editori Piemonte), con un focus sull’occupazione italiana nei Balcani.
18 maggio
Domenica si comincia con Irène Némirovsky. La scrittrice che visse due volte di Cinzia Bigliosi (Ares, ore 11:45, Sala Granata), biografia della grande autrice di Suite francese, e con Il grande frastuono di Roy Chen (Giuntina, ore 13:00, Sala Bianca), saga israeliana al femminile. Il collega israeliano Etgar Keret sarà il giorno prima al Salone per presentare il suo Correzione automatica (Feltrinelli).
Alle 14:00 doppio appuntamento: Eroine della libertà di Elisabetta Fiorito (Il Sole 24 Ore, Spazio Il Sole 24 Ore) racconta nove figure storiche di donne ebree tra coraggio e visione. Alla stessa ora lo scrittore ebreo americano Shalom Auslander presenta al pubblico torinese (Sala Bianca) l’ultimo suo romanzo irriverente: Feh. Che schifo la vita (Guanda), memoir che affronta con umorismo e sarcasmo le sfide dell’esistenza e le contraddizioni della fede.
Alle 15:15, La guerra antisemita contro l’Occidente della giornalista Fiamma Nirenstein (Giubilei Regnani, Sala Rosa) affronterà il ritorno e la nuova virulenza dell’antisemitismo in Europa e negli Stati Uniti dopo l’attacco del 7 ottobre 2023. Un’analisi che lega la cronaca più recente alla fragilità delle democrazie occidentali di fronte all’odio identitario.
In contemporanea, Non c’è posto per l’amore, qui di Yaroslav Trofimov (La nave di Teseo, Sala Magenta) darà voce alla memoria storica dell’Ucraina ebraica, tra gli anni Trenta, la Seconda guerra mondiale e il presente segnato da nuovi conflitti.
In chiusura di giornata la presentazione del volume Le ragazze della scienza di Olivia Campbell (Aboca, ore 17:15, Bosco degli Scrittori), dedicato a quattro scienziate ebree tedesche costrette all’esilio dal nazismo. L’ultimo appuntamento è, nel quadro del Salone Off, con Patrilineare. Una storia di fantasmi (Lindau), romanzo in cui Enrico Fink scava nella propria storia famiglia tra Shoah, silenzi e riflessi sul presente. (ore 18:00, Centro Sociale della Comunità Ebraica), riflessione su identità, appartenenze e silenzi di famiglia.
19 maggio
Il lunedì si apre con Fecero la scelta giusta (ore 10:30), ricerca in due volumi realizzata dalla Polizia di Stato e dedicata ai poliziotti italiani che durante la Seconda guerra mondiale si opposero al nazifascismo e prestarono soccorso agli ebrei.
Nel tardo pomeriggio, parte del Salone Off, Roberta Mori presenterà Svegliarsi adulti (ore 17:30, Vicolo diVino Bistrot, Via San Domenico 34) ritratto biografico di Sandro Delmastro, comandante partigiano e grande amico di Primo Levi, protagonista indimenticabile del racconto Ferro nel Sistema periodico.