ISRAELE – Netanyahu richiama la delegazione da Doha

Una nuova frenata nei colloqui per una tregua a Gaza: la delegazione israeliana ha lasciato Doha, interrompendo i negoziati indiretti con Hamas. La decisione è stata presa dal primo ministro Benjamin Netanyahu dopo una settimana di trattative definite “intense” ma senza esito. Secondo fonti israeliane, il gruppo terroristico palestinese avrebbe respinto l’ultima proposta americana, accolta invece da Israele, sancendo un nuovo stallo nei colloqui.
Il ritorno dei negoziatori coincide con un clima diplomatico sempre più aspro. L’ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee ha duramente criticato Francia e Regno Unito per la crescente pressione su Gerusalemme affinché metta fine alla guerra a Gaza. «Devono ricordare la loro storia», ha dichiarato, accusando Parigi e Londra di ipocrisia per chiedere una tregua mentre nel passato «bombardarono la Germania per ottenere una vittoria decisiva».
A peggiorare ulteriormente i rapporti con le cancellerie europee, è arrivato anche l’incidente avvenuto a Jenin, dove truppe israeliane hanno sparato colpi di avvertimento in aria per allontanare una delegazione diplomatica internazionale
Intanto, un’iniziativa congiunta tra Francia e Arabia Saudita per il “dopo Hamas” sta prendendo forma. Secondo fonti diplomatiche, i due paesi stanno lavorando a un piano per disarmare il movimento islamista, lasciandogli però un ruolo politico nella futura governance palestinese. L’obiettivo, definito da un’inchiesta internazionale, sarebbe quello di trasformare Hamas in un «attore politico privo di ala militare», così da favorirne l’integrazione nel processo diplomatico.
Parigi e Riad dovrebbero presentare l’iniziativa il mese prossimo in una conferenza congiunta alle Nazioni Unite, durante la quale potrebbe essere annunciato anche un riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese. Israele, che considera Hamas una minaccia esistenziale, ha già fatto sapere che tale mossa sarebbe «una ricompensa per il massacro del 7 ottobre».
Sul terreno, la tensione resta alta. In mattinata due missili balistici lanciati dai ribelli Huthi dallo Yemen sono stati intercettati dalle difese aeree israeliane. Le sirene hanno suonato nell’area di Gerusalemme e nel centro del Paese. Dal 18 marzo, data della ripresa dell’offensiva a Gaza, i missili lanciati dallo Yemen verso Israele sono stati 37.
A Gaza, nelle stesse ore, l’esercito ha lanciato un appello agli abitanti di Deir al-Balah, nel centro della Striscia, avvertendoli della presenza di terroristi di Hamas nascosti tra edifici civili, tra cui una scuola, un ospedale e un campo profughi. «Hamas sfrutta le vostre infrastrutture per le sue attività terroristiche. Allontanatevi da queste aree», ha dichiarato il portavoce militare Avichay Adraee in arabo, annunciando un’operazione nella zona.