MEMORIA – Le stelle di David per Ben e Paul: a Nettuno, l’identità restituita ai soldati ebrei

I loro nomi erano Ben Zion Bernstein e Paul Singer. Uno, membro di un’unità d’élite dell’esercito americano, caduto sul fronte italiano durante l’assalto a una roccaforte nazista. L’altro, navigatore su un bombardiere B-24, morto nei cieli di Foggia dopo che il suo paracadute non si aprì. Entrambi ebrei, entrambi sepolti per oltre ottant’anni sotto croci latine, in contrasto con la loro fede e identità.
Di recente, nel cimitero militare americano di Nettuno, le loro storie sono tornate alla luce grazie all’impegno di Operation Benjamin, l’organizzazione nata per onorare la memoria dei soldati ebrei americani caduti nella Seconda guerra mondiale e sepolti con simboli religiosi errati. La cerimonia si è svolta nell’ambito delle iniziative per il Memorial Day (26 maggio), giorno in cui gli Stati Uniti d’America commemorano i soldati caduti in tutte le guerre.
«Spesso ci troviamo a raccontare a una famiglia chi era davvero il loro congiunto. Scopriamo cosa studiava, quali sport praticava, chi era la sua ragazza. Lo riportiamo in un certo senso in vita, e per i parenti è come incontrarlo per la prima volta», ha spiegato alla Cnn lo storico Shalom Lamm, tra i fondatori di Operation Benjamin. L’iniziativa è intitolata a Benjamin Garadetsky, il primo soldato il cui caso nel 2018 ha portato al cambio ufficiale di lapide, nel cimitero americano in Normandia. Da allora, altre 30 storie e memorie sono state riscoperte, restituendo a ciascun soldato ebreo il simbolo della propria identità.
Secondo la ricostruzione di Shamm, Ben Zion Bernstein serviva nella First Special Service Force, un corpo noto per le missioni ad altissimo rischio. Morì il 3 dicembre 1943 a Monte La Difensa, cadendo sotto il fuoco nemico in una delle battaglie più dure della campagna d’Italia. Per decenni, i suoi famigliari sono rimasti all’oscuro sulle circostanze della sua morte. Solo recentemente, grazie al lavoro di Lamm, hanno scoperto chi fosse davvero “zio Ben”.
La famiglia si è riunita a Nettuno per rendere omaggio al loro parente, e ha raggiunto anche la montagna dove trovò la morte. «Era un ebreo orgoglioso, frequentava scuole ebraiche, era attivo nelle organizzazioni sioniste e aveva vissuto nella Palestina mandataria», ha ricordato il nipote Ben Sheridan, che porta il nome del soldato caduto.
Accanto a Bernstein, è stato ricordato Paul Singer, morto durante una missione aerea nel 1943. A differenza del suo compagno di equipaggio Sheldon Finder, correttamente sepolto sotto una Stella di David, Singer giaceva sotto una croce, per via di un errore burocratico che solo oggi è stato corretto. Singer era orfano e figlio unico, ma Operation Benjamin ha rintracciato alcuni lontani parenti, arrivati in Italia per partecipare alla cerimonia commemorativa. «Abbiamo conosciuto Paul grazie a questa iniziativa. Oggi, a 80 anni dalla sua morte, possiamo finalmente sentirci in connessione con lui», ha sottolineato Jodi Reff, una delle famigliari. «Paul visse da ebreo, combatté per l’America e per il mondo libero da ebreo, e morì da ebreo. Ora, finalmente, è anche sepolto da ebreo», ha concluso Reff. 

d.r.

(Foto – Operazione Benjamin)