TORINO – Gavriel Segre, tra rigore scientifico e passione ebraica

La morte improvvisa a Torino di Gavriel Segre, a soli 55 anni, ha colpito profondamente chi lo conosceva e stimava. Fisico di formazione, ricercatore presso l’Università di Torino, aveva percorso da giovane un cammino attivo nei movimenti giovanili ebraici, in particolare l’Hashomer Hatzair, mantenendo nel tempo un forte senso di identità e appartenenza.
La sua era una personalità complessa, anche contraddittoria. Chi lo incontrava poteva restare colpito da toni spesso accesi, da una certa impetuosità nei modi, da un bisogno costante di intervento e confronto. Anche negli ultimissimi mesi aveva partecipato con passione al dibattito pubblico sulla crisi lacerante in Medio Oriente e sulla guerra tra Israele e Hamas, senza mai tirarsi indietro. Eppure, chi lo conosceva davvero, sapeva riconoscere in lui un carattere fondamentalmente buono, generoso, capace di mettere rapidamente da parte ogni tensione e di restituire calore e sincerità.
Nel corso della sua carriera scientifica aveva anche intrecciato un rapporto intellettuale intenso con Giorgio Parisi, che sarebbe poi stato insignito del Premio Nobel per la Fisica.
Ma ciò che rende ancora più forte il senso di smarrimento è il contesto familiare in cui questo lutto si colloca: la famiglia Segre è da decenni parte integrante della storia dell’ebraismo torinese e italiano. I genitori, Franco Segre e Alda De Benedetti, hanno dato un contributo costante e significativo all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ricoprendo a lungo ruoli nel Consiglio e nella Giunta. A loro si affianca anche la zia, Paola De Benedetti, per molti anni Consigliera UCEI. Una famiglia che ha fatto dell’impegno ebraico una responsabilità civile e morale, trasmessa nel tempo con naturalezza e coerenza.
E la sorella di Gavriel, Anna Segre, è oggi vicepresidente della Comunità ebraica di Torino, segno di una continuità che attraversa le generazioni.
I funerali di Gavriel si sono svolti questa mattina, tra tanta gente commossa, con partenza da Torino e sepoltura nell’antico Cimitero ebraico di Saluzzo, città d’origine della famiglia Segre.


Giulio Disegni