ISRAELE – Tensione con i partiti haredi, governo a rischio

La coalizione di governo guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu è sotto pressione crescente, con il rischio di una crisi innescata da una parte del mondo haredi. Al centro dello scontro politico vi è la legge sulla coscrizione obbligatoria per gli studenti delle yeshiva, una questione che da anni rappresenta una linea rossa per i partiti religiosi.
In particolare, la corrente haredi Degel HaTorah – che fa parte del partito Agudat HaTorah – ha minacciato di staccare la spina all’esecutivo Netanyahu. I suoi rabbini di riferimento, secondo i media israeliani, hanno ordinato ai parlamentari di promuovere un disegno di legge per sciogliere la Knesset, accusando la coalizione di aver mancato l’impegno di proteggere le esenzioni dalla leva obbligatoria per chi studia Torah.
Non si tratta però di una frattura definitiva. Lo Shas, l’altro partito haredi parte della coalizione, resta per ora in silenzio e osserva con prudenza. Pur coordinandosi con Degel HaTorah, il partito guidato da Aryeh Deri non ha ancora preso posizione, temendo contraccolpi elettorali tra i suoi sostenitori, alcuni dei quali servono regolarmente nell’esercito.
Il Likud, consapevole della posta in gioco, sta lavorando per evitare il collasso della coalizione. Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi si è detto fiducioso sulla possibilità di approvare una legge sulla coscrizione che concili il rispetto per il mondo della Torah con le esigenze della sicurezza nazionale. Karhi ha anche avanzato l’ipotesi di sostituire Yuli Edelstein alla guida della Commissione Affari Esteri e Difesa, vista la sua linea rigida sulle sanzioni ai renitenti, contestata dai leader haredi.
Nel frattempo, l’opposizione ha colto l’occasione per presentare tre proposte di legge per sciogliere la Knesset, tentando di capitalizzare sul momento di instabilità della maggioranza.