DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 5 giugno 2025

Vari articoli si occupano delle iniziative dei prossimi giorni su Gaza. In particolare quella del 7 giugno a Roma, organizzata dal “campo largo”. Secondo il Corriere della Sera, «l’obiettivo iniziale era quello di consentire anche agli israeliani anti-Netanyahu e alle comunità ebraiche in Italia di riconoscersi nell’iniziativa». Obiettivo fallito, però, «dopo l’annuncio della presenza sul palco, a meno di sorprese dell’ultima ora, di Rula Jebreal, autrice del libro Genocidio». Il Tempo tra gli altri accusa: «La sinistra chiama sul palco gli ultrà ProPal». Per La Stampa, l’attenzione su Jebreal «non è solo della stampa di centrodestra, pronta a confezionare l’accusa di antisemitismo per la piazza di sabato», perché ci sarebbero delle perplessità anche dentro al Pd, «dove il termine “genocidio” non è stato fin qui sdoganato». Non parteciperà l’associazione Palestinesi in Italia. Tra le ragioni esplicitate in una nota, informa Libero, c’è la «condanna selettiva e continua del 7 ottobre, senza contesto né comprensione della realtà dell’occupazione israeliana e della resistenza palestinese». È la posizione del suo presidente Mohammad Hannoun, «già inserito nella black list del Dipartimento del Tesoro americano con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo». La prima iniziativa sul conflitto in Medio Oriente si svolgerà domani pomeriggio a Milano, al Teatro Parenti, promossa dalle forze riformiste. Come spiega Libero, prima dell’evento i rappresentanti di Azione e Italia Viva dovrebbero incontrarsi con il presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi, che li aveva invitati in Comunità «per un caffè».

Il 52% dei cittadini italiani ritiene che a Gaza sia in corso un genocidio. Il dato emerge dal sondaggio condotto da Only Numbers, analizzato oggi su La Stampa. Il picco si registra tra gli elettori di Alleanza Verdi e Sinistra (87,4%), seguiti da quelli del Movimento Cinquestelle (77,4%) e del Partito Democratico (67,8%). Parla di genocidio, si apprende dall’indagine, anche il 51,1% dell’elettorato della Lega.

«Troppi morti». E così, scrive il Corriere, «dopo otto giorni a Gaza i centri di distribuzione degli aiuti umanitari sono rimasti chiusi». Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, come riporta il Giornale, la situazione si complica anche sul fronte interno sotto il “fuoco amico” del partito Shas che minaccia di far cadere l’esecutivo con la richiesta di esclusione degli studenti haredim «dalla leva obbligatoria».
Al più tardi nel 2026 si tornerà in ogni caso al voto. «Spero che il popolo lo punirà», dichiara in una intervista al Fatto Quotidiano l’ex premier israeliano Ehud Olmert a proposito dell’attuale primo ministro. «Così come spero che i palestinesi puniranno Hamas».

Crescono le adesioni all’appello del Riformista per Israele. La sottoscrizione, informa il quotidiano, ha raggiunto 3000 firme. Nell’area del giornale su “Le ragioni di Israele”, il semiologo Ugo Volli accusa: molti media italiani rilanciano acriticamente Al Jazeera, «l’ufficio stampa del terrorismo».

Naviga in acque mediterranee Greta Thurnberg, a bordo della Freedom Flotilla intenzionata a rompere il blocco su Gaza. Libero definisce la missione una «tragicomica gita» e riporta la posizione dell’Idf, che non consentirà l’ingresso né all’attivista svedese né ai suoi compagni di viaggio.

“Dalla fuga dalla Shoah al rogo in nome della Palestina”. E la storia di Barbara Steinmetz, ustionata nel recente attacco di Boulder in Colorado. La ripercorre il Foglio.

“Parte da scuola la lotta all’antisemitismo”, titola Avvenire, raccontando delle 16 schede per conoscere l’ebraismo realizzate da Cei e Ucei. L’iniziativa è stata presentata al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il quale, si legge, ha posto l’accento «sull’istruzione dei giovani».