AGRICOLTURA – Il pomodoro del futuro nasce a Tel Aviv

Pomodori più gustosi, resistenti ai parassiti e adattabili ai cambiamenti climatici. È il risultato di una nuova ricerca dell’Università di Tel Aviv, che ha sviluppato una tecnica innovativa di modifica genetica per le piante coltivate. Testata per la prima volta sul pomodoro, questa tecnologia consente di migliorare numerose caratteristiche della pianta senza ricorrere agli ogm. L’obiettivo: varietà più adatte alle sfide ambientali e più interessanti per il mercato.
Il metodo si basa sull’utilizzo di CRISPR – una sorta di “forbice molecolare”: un sistema in grado di tagliare con precisione il DNA per modificarlo – ma applicato su scala molto più ampia del solito. Il team, guidato dal professor Eilon Shani e dal dottorando Amichai Berman, ha costruito una raccolta di circa 15.000 strumenti genetici su misura per il genoma del pomodoro. Ogni sequenza è stata progettata per agire su una famiglia specifica di geni legati a tratti come sapore, forma, resistenza alle malattie o uso dei nutrienti. In totale, sono state trattate circa 1.300 piante, analizzando le conseguenze delle modifiche introdotte.«Abbiamo dimostrato che la nostra tecnologia ci permette di selezionare e modificare caratteristiche specifiche, una capacità essenziale per il progresso dell’agricoltura e il raggiungimento della sicurezza alimentare», ha dichiarato Shani a ynet.
Una delle principali difficoltà in ricerche come quella condotta dal team israeliano è rappresentata dalla ridondanza genetica: un fenomeno per cui più geni della stessa famiglia svolgono funzioni simili all’interno della pianta. In questi casi, intervenire su un solo gene spesso non basta, perché gli altri continuano a esercitare la stessa funzione, annullando di fatto l’effetto desiderato. «Per superare questo ostacolo», ha spiegato Shani, «abbiamo introdotto variazioni simultanee in intere famiglie di geni e identificato quali cambiamenti producono risultati concreti».
La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’azienda israeliana NetaGenomiX, che ha ottenuto la licenza per sviluppare a livello commerciale la tecnologia. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.
Il pomodoro e il mercato interno d’Israele
Questa innovazione arriva in un momento strategico per l’agricoltura israeliana. Dopo la crisi causata dalla guerra dell’ottobre 2023, che ha inizialmente ridotto la produzione locale e allo stesso tempo interrotto le importazioni di pomodori dalla Turchia, il settore ha avviato un piano di rilancio. In pochi mesi le nuove politiche hanno trasformato il mercato interno: se fino al 2023 la produzione nazionale di pomodori copriva circa il 50% del fabbisogno, nell’estate 2024 si è saliti al 90%, secondo i dati del ministero dell’Agricoltura.
L’incremento dell’offerta è stato possibile grazie all’espansione delle superfici coltivate, a nuovi investimenti in serre e infrastrutture, e a misure di sostegno agli agricoltori.