DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 12 giugno 2025
Domenica prossima è in programma a Monchio di Palagano (MO) una manifestazione nazionale a sostegno di Israele organizzata da Associazione Setteottobre, Unione Associazioni Italia Israele e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. La data scelta non è casuale, scrive Il Resto del Carlino, «perché domenica sarà anche il giorno della manifestazione Save Gaza» promossa dal Comitato regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto.
“Il sindaco Sala fa pace con la Comunità ebraica”, titola Libero. Dopo il gelo delle scorse settimane, viene spiegato, il primo cittadino di Milano e la Comunità hanno riannodato «il filo del dialogo, spezzato dopo le posizioni pro Gaza assunte dalla maggioranza che regge la sua giunta».
La Regione Toscana ha approvato una mozione per sospendere i rapporti con Israele. Fiamma Nirenstein, sul Giornale, scrive che azioni come quella adottata ieri su spinta del Partito democratico locale «stanno creando un’apocalisse di violenza che ricadrà su di loro: abbiamo visto di tutto ormai, professori e studenti cacciati dalle università, come a Torino; medici, scienziati, artisti, attori messi al bando».
«Quello che sta avvenendo a Gaza è inaccettabile», ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le parole del capo dello Stato sono segnalate su vari quotidiani. Come riporta il Corriere, «non è la prima volta e certo non sarà l’ultima» che Mattarella invocherà attenzione sul tema.
È arrivato in Italia il piccolo Adam, il bambino gazawi 11enne unico sopravvissuto di 10 fratelli. Il Messaggero intervista Tiziana Roggio, che l’ha operato a Gaza: «In quell’inferno ci sono migliaia di bambini con ustioni gravissime, qualcuno senza gambe e senza sapere se avrà mai una protesi».
«Basta ipocrisie. Basta silenzi. Chi brandisce la bandiera palestinese ai Pride, ignorando che Hamas punisce l’omosessualità con la morte, sta tradendo lo spirito del Pride stesso», sostiene il Riformista. Al riguardo si invoca «un grande chiarimento etico e politico dentro il mondo Lgbt+».
In un articolo intitolato “Genocidio virale”, il Foglio spiega come nel 2024 gli articoli che associavano Israele al genocidio sul New York Times abbiano raggiunto «livelli più di nove volte superiori al picco registrato per il Ruanda e quasi sei volte superiori a quelli registrati per il Darfur». Analogamente, sul britannico The Guardian, «oltre l’un per cento di tutti gli articoli fa riferimento sia a Israele che al “genocidio”, una frequenza senza precedenti».
Su Libero si parla di Lo scandalo Israele (ed. Rizzoli), l’ultimo libro di David Parenzo. Da un lato, si legge, «l’autore elogia la Babele del relativismo culturale, eretto quasi a modello di convivenza sociale e politica, come se l’equilibrio della sue contraddizioni rappresentasse una forza». Mentre dall’altra «riserva un’invettiva al governo di Benjamin Netanyahu quasi fosse, in quanto presunta negazione del concetto di Shalom, il punto debole».