UCEI – Gadi Polacco: Avvicinare consiglieri “grandi” e “piccoli” con le liste

Caro Direttore,
ringrazio David Menasci per l’attenzione data alla mia proposta, volta a introdurre il metodo di voto a lista anche per i consiglieri UCEI delle “piccole” Comunità.
Qualche osservazione circa le sue interessanti osservazioni, partendo da una precisazione: le liste, come era ai tempi delle elezioni per i delegati al Congresso, non sono necessariamente “uniche” .
Possono essere “di circoscrizione” elettorale oppure in raccordo con liste che si presentino in tutte le circoscrizioni, favorendo quindi la formazione di programmi e proposte che avvicinino, storico dibattito, le “grandi” alle “piccole”.
La frammentazione attuale , in verità, mi pare che favorisca invece la presenza di singoli consiglieri non necessariamente amalgamati all’insegna di proposte e programmi che rendano più consapevole e motivato il voto degli elettori delle 19 Comunità che, peraltro, valgono 15 voti.
Trovo che sia la possibilità di interagire e condividere con altri idee e intenti la via idonea per valorizzare quelle che, opportunamente, il consigliere Menasci definisce le “ricchezze” che ciascuna Comunità può apportare all’UCEI.
Pongo una domanda, da elettore, alla quale ad oggi nessun consigliere UCEI delle “piccole”, con il quale ho avuto modo di parlare della cosa, ha dato un’articolata risposta: come determinano, ovvero in base a quale delega del proprio elettorato o comunque della Comunità che li designano, singolarmente, i nostri consiglieri l’appartenere alla “maggioranza” o alla “minoranza”?
Perché una maggioranza, ovviamente, si forma intorno a orientamenti politici e programmi condivisi, al pari di una minoranza, ma il sistema di voto/nomina attuale non consente all’elettore di esprimere un voto formatosi in base a scelte politiche, programmatiche e di futuro posizionamento in ambito UCEI.
Decisamente mi ritrovo, infine, sulla necessità di “valorizzare maggiormente”, come rileva Menasci, “la funzione dei consiglieri…incentivando trasparenza, rendicontazione e dialogo tra le Comunità…”: su questo si dovrebbe deliberare con previsioni di Statuto che vincolino maggiormente consigli locali e rispettivi consiglieri nazionali, mentre non vedo il pericolo che un sistema di liste, “se male utilizzato”, possa diventare autoreferenziale, specialmente tenendo conto della frammentazione attuale che, a mio parere, ancor più può favorire tentazioni autoreferenziali.

Gadi Polacco