LIBRI – Emanuele Calò: Il Ritorno a Sion, non altrove

Leggo su un sito di taglio religioso che si discorre circa «la diffusa presenza ebraica nel mondo di “vie” che non coincidono con la fondazione di uno Stato. Voler concentrare in un solo luogo e in un solo popolo il mondo ebraico fu opera del sionismo con un progetto politico che tuttavia “non fa parte e non ha mai fatto parte della costruzione teorica e filosofica del mondo ebraico” fino a quella data. Nato in opposizione alla diasporacritica l’“assimilazione” degli ebrei là dove risiedono. Anzi, la creazione di un territorio solo per ebrei non fu all’inizio (metà del XIX secolo) solo la Palestina. Si pensò all’Uruguay e all’Uganda. La battaglia fra sionisti, ebrei contrari e palestinesi si giocò, in particolare, sotto il protettorato britannico che mantenne una politica ambigua in Medio Oriente, promettendo l’indipendenza agli arabi e nello stesso tempo un foyer ai sionisti».
Certo, facevano prima a dire “focolare”, ma questo non è il punto, lo è il riferimento all’Uruguay come sede di uno Stato ebraico. Ho telefonato in Uganda per approfondimenti, ma quando ho provato ad accennare la parola “Uruguay” (un termine guaranì che vuol dire ‘fiume degli uccelli’), la linea è caduta, forse tranciata dal becco acuminato di un pennuto selvaggio. Perché questo innocente svarione (l’Uruguay ha vinto due campionati del mondo di calcio, magari il movimento sionista avrebbe potuto vantarne, che so, una frazione di Rimet). Eppoi, sono pure nato lì e di questa destinazione uruguagia non ho mai sentito parlare, forse perché non esiste.
Ecco, volevo dire che se vi sono in giro tanti dubbi su vicende non così involute, vuol dire che farebbe comodo che sia i dubbiosi che i saccenti, andassimo a leggere, da ultimo, il volume firmato da Claudia De Benedetti, David Elber, Niram Ferretti e Ugo Volli, la cui curatela, come diciamo quelli che siamo stati a Oxford, è di Ugo Volli, troppo noto (et pour cause) perché necessiti di una mia presentazione. Il titolo è Ritorno a Sion, la prefazione è di Fiamma Nirenstein, l’editore è Marcianum Press. Un buon libro di storia, che lumeggia (si dice così?) anche l’attualità e che, quanto meno a chi scrive, fa comodo anche per togliersi quei dubbi inconfessabili che troppo spesso capita di subire. Dati su dati, scanditi con ordine e precisione. Fortissimamente Volli: non capita tutti i giorni di avere un nocchiere con queste credenziali e, quando li abbiamo, ce li teniamo stretti. Almeno non leggeremo che gli ebrei hanno scarsi legami col sionismo, è vero che Mosè non aveva un GPS sottomano, ma non esageriamo.

Non per vantarmi, ma di consigli sbagliati penso di averne dati tanti; eppure, fra questi non c’è quello di aver consigliato di inserire nello scaffale un bel volume. Visto che ci si contesta tutto e che la fantasia vola finanche verso la Banda Oriental (vecchio nome dell’Uruguay) vogliamo addentrarci verso un porto (cartaceo) sicuro?

Emanuele Calò