DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 10 luglio 2025
Resta incerto l’esito del negoziato per la tregua a Gaza, con rilascio parziale degli ostaggi. L’architettura diplomatica costruita attorno alla bozza di accordo è “complessa”, sottolinea tra gli altri La Stampa. «Non ci sono strappi, ma piccole accelerazioni e frenate, fra disponibilità di stringere l’intesa e scetticismo». Proseguono intanto, tra Stati Uniti e Qatar, gli incontri e i colloqui finalizzati a quello scopo. Il Corriere della Sera segnala le rivelazioni del canale 14 d’Israele, secondo il quale il premier israeliano Benjamin Netanyahu «potrebbe restare a Washington nei prossimi giorni e sembra non intenda tornare a Gerusalemme senza un accordo». Tiene banco sui media anche l’apparente “rottura” tra Donald Trump e Vladimir Putin, con implicazioni anche mediorientali. «Se Trump pensava che l’aiuto ricevuto da Putin nel porre fine alla guerra Iran-Israele potesse essere il segno di una svolta più ampia», osserva Maurizio Molinari su Repubblica, si è ora dovuto ricredere «quando alcuni suoi collaboratori gli hanno fatto sapere che Mosca ha inviato un team di esperti nucleari a Teheran per studiare come riattivare gli impianti atomici colpiti dai raid».
Gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i Territori Palestinesi, «per i suoi sforzi illegittimi e vergognosi di sollecitare un’azione della Corte penale internazionale contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani». Albanese, ricorda Libero, era già finita nel mirino di Israele, che l’ha definita “persona non grata” e le ha negato l’ingresso nel paese «dopo che aveva affermato che l’attacco del 7 ottobre era una risposta all’oppressione israeliana».
«Alcuni partiti per sopravvivere hanno bisogno di nemici. Una buona parte della sinistra oggi è antisemita», sostiene Enrico Mairov, il presidente di Nuova Udai 10.0 e Herut Italia, intervistato dal Riformista. Sulle stesse pagine, lo psicanalista David Meghnagi celebra i 100 anni dell’Università ebraica di Gerusalemme e l’apporto al suo interno di tanti italiani cacciati dal fascismo: «Un pezzo di storia italiana, da riscoprire come tale per gettare un ponte tra un passato che non passa e un futuro possibile di convivenza». Sempre in tema università il Riformista intervista Licia Corso, docente a Enna. L’accademica è tra le promotrici di un appello contro il boicottaggio di Israele.
«Alcune dichiarazioni di papa Francesco sono state inadeguate, altre inappropriate, perché il papa, nella sua giustificata preoccupazione per tutte le vittime di questa guerra, non ha chiarito inequivocabilmente fin dall’inizio chi fosse il responsabile della situazione dopo il 7 ottobre: Hamas». Lo afferma Gregor Maria Hoff, docente di Teologia fondamentale e Teologia ecumenica all’Università Paris-Lodron di Salisburgo, riflettendo con il Foglio sullo stato del dialogo tra ebrei e cristiani. Lo studioso esorta la Chiesa a impegnarsi per rinnovare una fiducia che è oggi «incrinata».
I giornali si soffermano sui commenti antisemiti e inneggianti a Hitler apparsi su Grok. «L’intelligenza artificiale di Musk diventa un caso politico», titola La Stampa. Come conseguenza del «terremoto societario» scaturito dalla vicenda, sono arrivate le dimissioni del capo di X.com Linda Yaccarino.