LE DIMISSIONI – Livio Sirovich: Troppe distorsioni, addio Anpi

Il 16 aprile, Pagine Ebraiche ha ospitato una “lettera aperta”, che avevo indirizzato al presidente nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo a proposito di una manifestazione di “solidarietà con la Cisgiordania e con Gaza”, organizzata il 10 aprile a Trieste dalla mia sezione Anpi.
Scrivevo da socio e da biografo dell’unica donna italiana Medaglia d’Oro della Resistenza, morta in combattimento (Rita Rosani, ebrea).
L’evento del 10/4 era stato incentrato sulla proiezione – da parte di Assopace Palestina – del documentario “The Last Sky”, con tanto di esaltazione in video dei leader di Hamas Hanyeh e Sinwar. Dalla trentina di presenti si erano levate – per dir così – vivaci critiche a Israele e al sottoscritto, che aveva ripetuto alcune osservazioni critiche, già anticipate nei giorni precedenti. Tra l’altro, una signora con la kefiah al collo aveva manifestato «grande gioia, davvero una grande gioia” per quanto accaduto il 7 ottobre 2023, mentre da parte sua, in videoconferenza, la produttrice del film aveva esclamato che agli ebrei di Israele andava detto: «tornatevene in Polonia e a Berlino da dove siete venuti!».
L’organizzatore della serata, segretario della sezione Anpi, aveva ritenuto di non aprire bocca.
Nella mia lettera aperta (ospitata anche da Il Piccolo di Trieste e dalla newsletter n 13 di “Sinistra per Israele”) chiedevo che il presidente Pagliarulo precisasse se la manifestazione del 10/4 era compatibile con la linea dell’ANPI. Non mi è pervenuta nessuna risposta, scritta o verbale, in sede locale o nazionale nonostante vari solleciti privati e pubblici; né è stato attivato alcun contatto nei miei confronti per favorire un qualsivoglia chiarimento. (Era da 15 mesi che chiedevo che nell’ANPI di Trieste dibattessimo l’argomento; pensate: dicevo e scrivevo «per crescere insieme»).
In attesa di risposte, potevo comunque ascoltare l’intervento ufficiale del mio presidente, il 15 giugno, alla commemorazione della strage nazista di Marzabotto. Scoprendo che aveva approfittato della circostanza per parlare di tutt’altro: ossia del pericolo rappresentato dallo stato di Israele per il Medio Oriente e il Mondo intero. Il presidente lo ha definito il solo «aggressore» nella regione, non spendendo nemmeno una parola per il pogrom del 7 ottobre né per il sequestro degli ostaggi civili, neonati compresi. Secondo Gianfranco Pagliarulo, Israele (si noti: non le tensioni in Medio Oriente, ma proprio Israele in sé) costituirebbe «minaccia alla pace del mondo […] guidato da fanatici religiosi razzisti», uno stato autore di «pirateria contro la Freedom Flottilia», «basta con la storia dell’unica democrazia del Medio Oriente! Israele è una potenza coloniale! […] guidata da razzisti fascisti!» «Vergogna! Infamia! Abiezione! Ignominia!» – sono le quattro esclamazioni lette di fila, gridando, dal presidente Anpi nel suo inusitato comizio – «Aggressore! […] Pulizia etnica! […] Come se i palestinesi non fossero umani!» (vedi la pagina ufficiale Facebook dell’Anpi).
Mi giungevano anche echi e notizie di iniziative di altre sezioni Anpi: Grottaferrata e Frascati (a Roma), Albano Laziale (RM). Nella prima, sarebbe stata denunciata (lo segnala la pagina nazionale Facebook di “Sinistra per Israele – due popoli due stati”) “la lobby ebraica” e detto che “gli ashkenaziti detengono il potere economico e decidono le guerre”. L’ intervento di un membro della segreteria nazionale dell’ANPI ad Albano Laziale si intitolava addirittura “80 anni di genocidio”. Chiaro riferimento alla demenziale “teoria” che farebbe risalire l’inizio del “genocidio” dei palestinesi all’immediato post-1945.
Alla fine, il 10 luglio – dopo avere ribadito la mia convinzione che l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia svolga una funzione preziosa per tenere vivi il ricordo e i valori della Resistenza – mi sono finalmente dimesso dall’Anpi e dagli amici, che credevo di avervi a Trieste.
In attesa di tempi migliori.

Livio Sirovich