LIVORNO – Comunità ebraica contro le mozioni anti-Israele del Comune: «Boicottaggio ideologico e pericoloso»

La Comunità ebraica di Livorno ha espresso «profonda preoccupazione e sbigottimento» di fronte alle recenti mozioni approvate dal Consiglio comunale, che – ricalcando atti simili della Regione Toscana – chiedono il boicottaggio delle relazioni con lo stato di Israele. In una nota il Consiglio della Comunità critica la decisione dell’amministrazione locale, ritenendola non solo priva di legittimità in materia di politica estera, ma anche lesiva dell’immagine e degli interessi della città. «Simili iniziative rischiano di pregiudicare opportunità di dialogo, sviluppo e cooperazione internazionale», si legge nel testo, e contraddicono la storia di convivenza multiculturale che ha sempre contraddistinto Livorno. Ancora più grave si ritiene l’adesione «acritica a visioni unilaterali» che, all’interno del dibattito, rischia di trasformare il Consiglio comunale in un «militante di parte».
Il Consiglio della Comunità, guidato dal presidente Gianfranco Giachetti, sottolinea come il boicottaggio di Israele non sia una legittima critica politica, bensì una «misura discriminatoria» che colpisce un intero popolo e indirettamente anche i cittadini ebrei italiani. Non manca un duro richiamo agli effetti sociali di queste posizioni. «Il ricorso a slogan ideologici e letture superficiali contribuisce solo ad alimentare tensioni, delegittimare il confronto democratico e – fatto ancora più grave – incitare all’odio antisemita, sempre più diffuso anche nella nostra città». 
«Grave è stato altresì il silenzio dinanzi ai bombardamenti subiti dalla città gemellata di Bat Yam», prosegue la nota, ricordando l’attacco missilistico iraniano che, nel giugno scorso, ha colpito la città israeliana, provocando almeno dieci vittime, tra cui due bambini. Nel testo si evidenzia anche il rischio che l’amministrazione, con la sua presa di posizione, finisca con isolare gli atenei israeliani: «Le università non si possono ridurre ai governi dei loro paesi», essendo «comunità plurali, per definizione aperte e perfino ribelli». Rompere il dialogo accademico significherebbe «sopprimere l’ultima speranza di costruire argomenti comuni di pace e giustizia».
La Comunità conclude sottolineando l’importanza di rafforzare, non interrompere, le relazioni con Israele, «protagonista nella regione mediorientale di innovazione e sviluppo».

(Nell’immagine, la sede del Comune di Livorno)