LA POLEMICA – Emanuele Calò: La fine della logica
L’AI mi informa: «La logica nei programmi scolastici italiani è stata oggetto di dibattito e modifiche nel corso del tempo. Sebbene inizialmente fosse presente, soprattutto nelle scuole superiori, la sua presenza è stata via via ridimensionata fino a quasi scomparire dalle Indicazioni Nazionali per la scuola primaria. Attualmente, la logica viene spesso affrontata in modo implicito, all’interno di altre discipline come matematica e informatica, piuttosto che come materia a sé stante». Non mi interessa accertare se sia vero, sia perché sono un sudamericano pigro sia perché la latitanza della logica l’avevo già capita da solo, senza bisogno di tanti controlli.
Per dire, in un ottimo manuale scolastico si apprende che «la prima guerra arabo-israeliana scoppiò […] Soprattutto, quella prima guerra provocò una frattura profonda tra Israele e gli Stati arabi, suoi vicini, nessuno dei quali volle riconoscere ufficialmente il nuovo Stato ebraico. Questa frattura è ben lontana dall’essere risanata». È così? Chissà. Ha del genio l’autore di un periodo nel quale scrive che la guerra del 1948, notoriamente scatenata dai Paesi arabi, ebbe a provocare una frattura profonda fra Israele e gli Stati arabi. Per dire, sembrerebbe scontato che in seguito ad un’aggressione di cinque soggetti i quali tentano di sopprimere un sesto soggetto, si provochi una frattura profonda. L’alternativa: cinque soggetti tentano di sopprimere un sesto soggetto e, a causa di quest’aggressione, si rafforza la loro amicizia. Direi: se la logica fosse stata davvero eliminata, sarebbe urgente ripristinarla.
Sempre disquisendo di logica, su Al Jazeera dell’11 febbraio 2019, si legge: «Due palestinesi sono stati uccisi nella notte in un tunnel tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ha dichiarato lunedì il Ministero degli Interni guidato da Hamas. Secondo il portavoce Iyad al-Bozum, una delle vittime era un agente di polizia di Hamas e l’altra un civile. Bozum ha dichiarato che il maggiore 39enne Abdelhamid al-Akar e Sabhy Abu Qarushayn, 28 anni, “sono morti soffocati a causa dell’inalazione di gas tossici”. Testimoni hanno riferito che l’Egitto ha pompato gas nel tunnel. Lunedì non è stato possibile contattare l’esercito egiziano per un commento, ma nel 2010 il Cairo aveva negato accuse simili dopo la morte di quattro palestinesi in un tunnel di confine».
Francamente, non credo che l’Egitto abbia alcuna responsabilità, ma la notizia rimane e la fonte gode di credibilità in Medio Oriente. È logico che la notizia della gassazione ai danni dei gazawi, non abbia suscitato nemmeno mezza protesta in Italia? Conosco un Tizio (amico di un cugino della sorella dello zio semi vegano di un ex edicolante leggermente claudicante, che ora fa il Presidente abusivo di uno Stato centroamericano) il quale ipotizza che in Italia sia minore l’interesse per i palestinesi dell’odio verso Israele. Però, sembra che questo Tizio beva: vai a capire se l’ipotesi sia degna di attenzione.
Emanuele Calò