VENEZIA – Gli italkim ai vertici della città: «Vigilare contro l’antisemitismo»

«La pronta condanna delle istituzioni non è sufficiente. Dobbiamo aprire gli occhi e vigilare, affinché ciò che fu non si ripeta». È il messaggio di Vito Anav, presidente della Hevrat Yehudé Italia Be-Israel (Associazione degli ebrei di origine italiana in Israele), in una nota indirizzata al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e al Consiglio comunale, dopo un recente episodio di antisemitismo avvenuto nella città lagure. La vittima dell’attacco, spiega Anav, frequenta la sinagoga degli Italkim – la comunità ebraica italiana d’Israele – a Gerusalemme. Un luogo di culto che mantiene un legame diretto con il Veneto: negli anni ’50, da Conegliano Veneto fu trasferita a Gerusalemme l’Arca, il mobile che nelle sinagoghe contiene i rotoli della Torah, oggi utilizzata nelle funzioni religiose del Tempio degli Italkim. Allo stesso modo, ricorda il presidente della Hevrat Yehudé, gli arredi dell’antica sinagoga di Padova e di quella di Vittorio Veneto hanno trovato nuova collocazione nel Tempio Centrale di Gerusalemme e nel Museo d’Israele.
Per Anav, questi legami testimoniano il contributo secolare degli ebrei alla storia e alla cultura veneta, così come il rispetto e la tolleranza che, in molti momenti della storia, hanno permesso alla comunità ebraica di prosperare. Il presidente invita a non abbassare oggi la guardia di fronte all’antisemitismo: «La forza della democrazia poggia sul rispetto delle minoranze, sulla libertà di culto e sulla capacità di educare i giovani a vedere in ogni uomo una fonte di arricchimento, un fratello da rispettare e amare».