STORIA – Cimitero ebraico o spazio congressi?

Tra i luoghi legati alla storia ebraica nell’Europa orientale, il cimitero di Šnipiškės – noto anche come Piramont – a Vilnius, ha un significato particolare. Utilizzato dal Quattrocento fino al 1831 ha accolto migliaia di sepolture, tra cui quelle di figure di rilievo della comunità ebraica lituana. Oggi – racconta il Jewish Chronicle – il sito è al centro di un progetto controverso: la realizzazione di uno spazio congressi nell’area dove, in epoca sovietica, già fu costruito un palazzo dello sport. Il piano ha suscitato molte proteste sia in Lituania che all’estero, anche per l’assenza di un coinvolgimento delle comunità ebraiche nella decisione. La storia del luogo è segnata da ripetute violazioni: nel 1971, durante il regime comunista, gran parte delle lapidi fu rimossa o distrutta, e i resti utilizzati per altri scopi, tra cui la realizzazione di un campo da calcio. Dopo l’indipendenza del Paese, nel 2001, un provvedimento ufficiale ne aveva riconosciuto il carattere storico e memoriale, ma non era bastato per risolvere (definitivamente) i problemi legati alla destinazione dell’area. Oggi l’annuncio di una “riqualificazione” accompagnata dalla costruzione di nuove strutture riporta alla luce fratture mai ricomposte. Molti osservatori hanno sottolineato come in altri contesti europei i luoghi storici di sepoltura ricevano tutela integrale, (indipendentemente dall’uso successivo o dallo stato di conservazione). Nel caso di Šnipiškės, invece, la scelta di privilegiare lo sviluppo urbanistico viene letta come un segnale di scarsa sensibilità verso la storia di una comunità quasi interamente cancellata dalla Shoah. Il dibattito non riguarda soltanto un progetto edilizio, ma il significato da attribuire a un sito che, pur trasformato, resta parte integrante del tessuto storico della città. La memoria collettiva, per essere credibile, necessita di luoghi autentici, non sostituiti da commemorazioni simboliche nate senza consenso (e decidere di costruire in un’area di tale valore simbolico significa intervenire direttamente sulla possibilità stessa di trasmettere la storia). In questo senso la vicenda di Šnipiškės interroga non solo la Lituania ma più in generale il modo in cui l’Europa sceglie di custodire il proprio passato.