FIERA DEL LEVANTE – L’appello dell’Ucei: Il boicottaggio non aiuta nessuno

A seguito della decisione del presidente di Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli, di escludere Israele dalla rassegna su sollecitazione del sindaco di Bari Vito Leccese, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, ha dichiarato:
Al presidente Gaetano Frulli chiediamo di ripensare la sua scelta di escludere Israele dalla partecipazione alla Fiera del Levante. Ci si può impegnare a favore della popolazione civile palestinese con azioni di concreto supporto come stanno facendo numerosi enti e Paesi, tra cui l’Italia, e Ia stessa Israele, anziché intraprendere iniziative che aiutano solo a fare palpitare il cuore e favorire realmente chi promuove propaganda e campagne di odio. Il boicottaggio di Israele nel suo insieme non solo non aiuterà i bambini di Gaza a recuperare infanzia e sogni perduti come li hanno persi quelli israeliani dopo il 7 ottobre, ma non aiuterà a fare emergere una loro classe dirigente, di ingegneri ed esportatori capaci di investire e vedere oltre l’economia gestita oggi da Hamas. Nell’immediato danneggia la stessa Puglia svuotando il territorio di una presenza che da anni opera nella Regione portando sviluppo, tecnologie innovative specialmente nel campo dell’agricoltura e trattamento delle acque con soluzioni di avanguardia, così come il turismo, la ricerca.
E sono proprio aziende israeliane dei kibbutz e città colpiti il 7 ottobre che credevano fermamente nella convivenza con i Palestinesi e con loro hanno maturato modelli di sviluppo e trasferimento di know how e tecnologie ad essere colpite da questa decisione. Quelle che guardano ai legami con città e regioni gemellate per vicinanza climatica – in Italia e nella stessa vicina Gaza, che invece potrebbero aiutare quel “giorno dopo” per una ricostruzione e recupero a favore della popolazione palestinese.
Perché allora non invitare proprio queste aziende, università, entità esperte israeliane capaci di promuovere il bene anche di Gaza?
Perché questa illogicità? Se poi vige un filtro morale che porta ad escludere Paesi in quanto tali con tutte le loro aziende ci aspettiamo un elenco molto lungo di Paesi in continenti diversi che esprimono politiche lontane da ogni concetto di umanità e democrazia. Anche tra quelli impegnati in guerre sanguinarie e nella persecuzione dei propri cittadini non c’è traccia nella linea politica adottata per questa importante Fiera. Evidentemente il mercante in Fiera ha mischiato molto bene le carte ed è rimasto solo l’azzardo e un certo tipo di interessi e sentimenti a guidare le scelte di un Ente pubblico che dovrebbe con senso di responsabilità saper concorrere a sviluppare relazioni generatrici di bene e sviluppo a livello locale.
Noemi Di Segni, Presidente Ucei