L’EDITORIALE – «Antisemita» è solo un insulto, parola di festival
Solidarietà a Rocco Tanica. Compositore e comico classe 1964, Tanica, al secolo Sergio Conforti, è una delle colonne portanti del gruppo Elio e le Storie Tese. Abituato a restare un passo indietro rispetto a Elio (Stefano Belisari), in queste ore Tanica ha attirato l’attenzione su di sé per essere stato escluso dal Festival Terre Tagliamento in Friuli a causa, riporta il sito web del Corriere della Sera, di «esternazioni volgari e offensive contro la Albanese» a lui attribuite. Cos’ha dunque detto il povero Tanica per meritarsi l’ostracismo da un festival dedicato a «riflessioni originali su arte, big data e parità di genere, sempre con uno sguardo fresco e una buona dose di ironia»? Ha dato a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, della «compagna antisemita che sbaglia». Apriti cielo. Nel mainstream imperante è del tutto legittimo, anzi consigliato, dare del nazista a qualunque rappresentante israeliano – non importa che sia governativo -, gridare a un genocidio non comprovato e chiedere agli ebrei di ogni paese di condannare questo o quel gesto di Israele, in spregio a ogni rispetto per il diritto all’autodeterminazione mentale di ognuno di noi. Ma guai a chiamare antisemita Albanese, che Tanica ha postato in tutù. Eppure il comico non arriva primo: qualcuno – Tanica non ce ne vorrà – più importante di lui lo ha già fatto in passato. Fra questi si ricordano sia il governo tedesco sia quello francese che non è solito fare sconti all’esecutivo israeliano. Per pregiudizio antiebraico hanno condannato la signora Albanese anche Deborah Lipstadt, inviata speciale degli Usa per combattere l’antisemitismo, l’ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield nonché Michèle Taylor, ex ambasciatrice Usa presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Ma che ne vuole sapere una come Lipstadt che ha dedicato la sua vita di storica a combattere l’odio contro gli ebrei e il negazionismo? Oggi pesano di più gli organizzatori di un festival estivo, schierati sulla narrativa dominante: «Parole offensive e incompatibili con i valori di rispetto e inclusione della nostra comunità». Con tanti saluti a Tanica e a Miss Lipstadt.
dan.mos.