DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 11 settembre 2025
Il Tempo accusa: ci sono anche i terroristi di Hamas dietro la Sumud Flotilla, con i soldi e non solo. «I legami tra politica, piazza e quelle navi che si vogliono rendere bersaglio di Israele non sono solo spontanei ma organizzati. E mettono insieme tanti pezzi dell’ex universo marxista e del nuovo orizzonte islamista in una miscela difficile da diluire», scrive Tommaso Cerno. Una miscela «che rischia di farsi esplosiva».
«Non si fermano le polemiche dell’opposizione sui soldati israeliani che hanno trascorso un periodo di ferie nelle Marche e in Sardegna, tutelati dalla Digos», riporta tra gli altri il Giornale. Sul caso è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nel corso di un’interrogazione parlamentare, il ministro ha spiegato che i soldati sono stati protetti «a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita» nel paese.
«Penso che il sionismo sia accettare i palestinesi come parte di questa terra, accettare la bipartizione del ’47. Quella è l’Israele in cui sono cresciuta», dichiara al Corriere della Sera la storica Fania Oz-Salzberger, figlia del celebre scrittore Amos Oz. «Ma ora si va verso la peggiore delle apocalissi. Ci sarà molto da ricostruire, a Gaza, ma anche nella politica e nella pubblica moralità d’Israele».
L’amministrazione Usa era sicuramente al corrente dell’attacco a Doha, dice al Foglio il giornalista israeliano Ron Ben Yishai. «Non sappiamo se siano felici o arrabbiati con Israele, quello che sappiamo è che a Doha c’è la leadership di Hamas più oltranzista, quella che non paga il prezzo della guerra a Gaza». Sullo stesso argomento, La Stampa dà questa lettura: «Bibi crea un nuovo ordine regionale ma seppellisce gli Accordi di Abramo».
In uno spot per lanciare la nuova stagione del suo show, Maurizio Crozza ha proposto un monologo in cui il premier israeliano Netanyahu è presentato come l’Hitler de Il grande dittatore di Charlie Chaplin. Per Libero, «non è un cortocircuito, è un abisso (il)logico, è la morte di qualunque significato in nome del cazzeggio del significante, puri suoni che svuotano tutto, de-storicizzano tutto, scambiano tutto col suo contrario».
«Si può senz’altro dire che la memoria omessa dell’11 settembre è il preludio di ciò che sta avvenendo per il 7 ottobre 2023», scrive Jonatan Della Rocca sul Riformista. «Relegando questi drammatici attentati senza precedenti, commessi dal terrorismo di natura islamica, ai margini della rielaborazione storica, si compie un ennesimo colpo alla verità, alle vittime e a noi sopravvissuti che ne celebriamo la memoria».
Libero segnala la protesta della Comunità ebraica di Milano, del Museo della Brigata Ebraica e del Memoriale della Shoah per la concessione di uno spazio dell’amministrazione comunale a Francesca Albanese. Durante l’incontro, Albanese ha invocato il boicottaggio del “made in Israel”.