DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 16 settembre 2025

È iniziato in queste ore quello che da molti giornali, riprendendo l’annuncio del governo israeliano, viene presentato come «l’assalto finale» a Gaza City.
«La mezzanotte di Gaza City si riempie d’esplosioni e di lampi: è partito l’attacco. Una ventina di raid in meno di 40 minuti, uno ogni cento secondi», racconta il Corriere della Sera, riferendo come i corpi speciali israeliani siano entrati in azione «ad Al Jalaa, in pieno centro città, dove si pensa siano nascosti molti degli ostaggi, ma si sentono colpi a ripetizione anche a Sheikh Radwan, ad Al Karama e sulla costa di Tel Al Hawa». Israele, si legge su Repubblica, ha scagliato nell’offensiva di queste ore «tutta la potenza militare di cui dispone». Via terra, «con carri armati e truppe». Via cielo, «con una pioggia di missili e granate da elicotteri Apache, da droni e con l’artiglieria». Per Il Giornale, «i segnali di un attacco c’erano tutti già dal pomeriggio di ieri, non a caso sono stati chiusi i siti della Gaza Humanitarian Foundation e degli altri centri di distribuzione degli aiuti ai visitatori esterni». Hamas avrebbe spostato gli ostaggi in superficie, per usarli come scudi umani. «Potrebbe essere l’ultima notte nella vita degli ostaggi», ha commentato il forum dei familiari. Alcuni di loro si sono accampati davanti alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, trascorrendo lì le ore notturne. Secondo il Corriere, «nei gironi infernali della guerra queste famiglie appartengono a quello dei dimenticati, dal mondo, certo, ma soprattutto dal loro governo che dall’inizio del conflitto sembra non avere come priorità la liberazione dei prigionieri».

Dopo l’avvilente epilogo della Vuelta per le violenze di attivisti propal, il governo spagnolo conferma la sua linea: Israele va bandito dal mondo dello sport. Dell’argomento si parla anche sulla stampa italiana. «Girano per le strade (non soltanto italiane) cortei di giovanotti che maledicono tutto ciò che sa di Israele», osserva al riguardo Giampiero Mughini (Il Foglio). «Solo che è gentaglia che non ha niente a che vedere con lo sport e con le sue dispute leali. È soltanto feccia».

«Retorica pro-Pal sui banchi», accusa il Riformista, segnalando come il collegio docenti di una scuola media di Firenze abbia messo ai voti un testo che si «vorrebbe trasformare in materiale didattico» durante le ore di educazione civica, in cui si parla di «genocidio a Gaza», si definisce Israele uno Stato di «apartheid» e si chiede di interrompere «ogni collaborazione militare» con lo Stato ebraico, sostenendo al tempo stesso «con forza» la Global Sumud Flotilla. L’iniziativa è stata contestata da una docente di sostegno dell’istituto, Alisa Santarlasci, che ha inviato una «lettera durissima» al dirigente scolastico.


«Io porto la kippah e subisco regolarmente aggressioni verbali e fisiche», denuncia il rabbino Haim Fabrizio Cipriani al Riformista. «Il rifiuto di vedere e ascoltare gli ebrei esiste, e ogni cedimento a queste pressioni diventa una vittoria per chi grida più forte».

«La Flotilla, come tutta la propaganda propal, è rinfocolata da soggetti che affiancano l’integralismo islamico ed è sostenuta in modo irresponsabile dalla sinistra», dichiara la parlamentare di Fratelli d’Italia Sara Kelany a Libero. «Una propaganda che si è trasformata in antisemitismo vero e proprio».

“Starmer espelle gli ebrei dalle accademie militari”, titola Libero. Il riferimento è alla decisione del britannico Royal College of Defence Studies di non accettare più studenti israeliani, decisione confermata «dal governo del premier laburista Keir Starmer e in particolare dal suo ministero della Difesa, che sovrintende alla UK Defence Academy di cui il Royal College of Defence Studies fa parte, precisando che la messa al bando degli israeliani riguarda sia i militari sia i civili». Ogni anno, riferisce Libero, «sono circa 110 gli studenti provenienti dal Regno Unito e dall’estero, anche dalla Cina comunista, che si iscrivono al programma e, nel corso della sua ormai quasi centenaria storia, mai gli israeliani erano stati banditi dai suoi corsi».