DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 25 settembre 2025
«L’Italia vuole il riconoscimento della Palestina perché la nostra scelta è che bisogna costruire due Stati per due popoli, israeliani e palestinesi», dichiara il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani in una intervista con i giornali del gruppo QN. «Il riconoscimento siamo pronti a farlo presto, ma non possiamo riconoscere uno Stato dove ci sia la presenza di Hamas: gli ostaggi, dunque, devono essere rilasciati e Hamas deve essere fuori da qualsiasi governo».
Intanto il presidente statunitense Donald Trump avrebbe promesso ai paesi arabi che non consentirà l’annessione israeliana della Cisgiordania. Lo riferisce Politico, citato da vari organi di stampa italiani. «Trump: Israele non annetterà la Cisgiordania, lo impedirò», titola tra gli altri il Corriere della Sera.
La Flotilla resta al centro dell’attenzione. Dopo l’attacco via droni subìto al largo di Creta, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato l’invio di una fregata della marina militare a sua protezione mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dalle Nazioni Unite, ha definito la Flotilla una iniziativa «pericolosa e irresponsabile». In tema il governo ha anche proposto una “mediazione” che prevede la consegna degli aiuti a Cipro, dove verrebbero affidati al Patriarcato latino di Gerusalemme e a quel punto «trasferiti in Israele, con la garanzia del governo israeliano di farli arrivare a Gaza», come racconta il Corriere della Sera. Secondo il Corriere, il governo ritiene che quasi tutti gli italiani a bordo «sarebbero favorevoli alla mediazione, perché la minaccia israeliana è troppo forte, ma il caso non è ancora chiuso». Nel suo intervento all’Onu, Meloni ha usato parole mai così dure con Gerusalemme. A suo dire, nella guerra a Gaza, Israele avrebbe «superato i limiti».
Sul Foglio, Giuliano Ferrara scrive che gli aderenti alla Flotilla «non sono i nuovi Gandhi, non sono i boat people, non rappresentano i milioni di rifugiati e morti di fame delle guerre messe di lato che insanguinano e affamano il mondo», ma rappresentano al contrario «gli affluenti dell’ideologia genocidaria scagliata contro un popolo che del genocidio è vittima, lo è stato e potenzialmente, se non si si difendesse con le unghie e coi denti, lo sarebbe oggi, domani». Per Mario Sechi (Libero), «il fatto che la Difesa abbia inviato una fregata nell’area, non autorizza la sinistra a pensare che i servitori della nostra Marina possano entrare in guerra per difendere le loro idiozie». Secondo il demografo Sergio Della Pergola, intervistato dal Riformista, «la teoria che Hamas e il popolo di Gaza siano due cose diverse non funziona» perché «nel 2006 Hamas lì ha stravinto le elezioni» e «dopo un anno ha fatto la secessione e ha ucciso tutti i funzionari dell’Anp, creando uno Stato indipendente e cominciando a lanciare i missili contro Israele». Per Della Pergola, non funziona l’idea che la popolazione gazawi «non sia infetta da questi morbi». Nuove iniziative di solidarietà alla Flotilla sono in programma da venerdì in tutta Italia. Libero suggerisce la lettura de Il libro nero di Hamas di Carlo Panella, edito da Lindau, definendolo «un perfetto vademecum per i manifestanti ignoranti (nel senso letterale del “non conoscere”) che hanno affollato le piazze di mezza Italia» negli scorsi giorni.
Più in secondo piano il nuovo attacco Houthi, che ha bucato la barriera difensiva di Israele e provocato una ventina di feriti a Eilat. L’ordigno è esploso nelle vicinanze di un albergo. Una settimana fa, ricorda La Stampa, un altro drone si era schiantato contro l’ingresso di un altro hotel, provocando danni ma nessun ferito.
«Le proteste per Gaza sono pronte a occupare anche lo sport» e «come già successo alla Vuelta di Spagna i collettivi hanno annunciato una manifestazione per fermare il Giro dell’Emilia» del prossimo 4 ottobre, con partenza da Mirandola e arrivo a Bologna. Lo riporta La Stampa, segnalando come dall’amministrazione comunale del capoluogo sia arrivata la richiesta di escludere dalla competizione ciclistica la Israel Premier Tech.
La Digos di Torino ha perquisito la casa e lo studio di un consulente contabile e praticante commercialista, Yassine Atrass. L’uomo, racconta La Stampa, risulta indagato dall’antiterrorismo per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa con l’aggravante dell’antisemitismo.