UCEI – Diploma universitario, discusse quattro tesi

Quattro studentesse del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici “Renzo Gattegna” dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane hanno discusso a Roma la loro tesi di laurea. A valutarle una commissione composta da educatori, rabbini e rappresentanti dell’Ucei, che ha rivolto a tutte e quattro un caloroso “mazal tov”.
Naama Calderon ha dedicato il suo lavoro alla controversia sorta attorno all’opera Em La-Miqrà di Elia Benamozegh. Il commento del celebre rabbino livornese dell’Ottocento ebbe alcune relazioni ostili nel mondo ebraico, tanto che nel 1865 i rabbini di Aleppo inviarono ai loro colleghi di Gerusalemme la richiesta di emanare una scomunica contro l’autore, con l’accusa di «eresia e deviazioni dottrinali». Nel lavoro “Posture di un volto”, Paola Coppi ha indagato la dimensione teologica, etica e mistica del volto nell’ebraismo valorizzandone «la natura plurale e polisemica», perché nell’ebraismo il volto non è mai univoco, può essere riflesso, «ma anche frantumazione del soggetto, presenza e assenza, rivelazione e nascondimento». Nello studio “Togli i sandali dai tuoi piedi. Le calzature nella tradizione ebraica: simbolismo, halakhà e mistica”, Ester Pavoncello ha esplorato il ruolo delle calzature nell’ebraismo partendo dal termine na’al che indica scarpa ma anche chiusura o sigillo, esprimendo l’idea di protezione e separazione tra l’uomo e la terra. In questo senso, ha spiegato Pavoncello, le scarpe sono il tramite «tra corporeo e spirituale». Nel suo elaborato Giorgia Zarfati ha approfondito l’educazione e l’apprendimento della lingua e della cultura ebraica nei bambini con disturbi specifici dell’apprendimento mettendo in rilievo le possibilità offerte dal metodo Feuerstein, fondato sul docente come «mediatore tra studente e sapere».