DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 30 settembre 2025

Il sì del premier israeliano Benjamin Netanyahu al piano Trump per Gaza e il Medio Oriente è il tema del giorno a livello internazionale e pure sulla stampa italiana. «C’è il rilascio degli ostaggi, vivi e morti, tutti, in tempi rapidissimi. Ma anche il ritiro dalla maggior parte della Striscia, che l’estrema destra in Israele non voleva. C’è la demilitarizzazione completa dell’area e quindi l’eliminazione della minaccia per Israele: però è previsto anche il rilascio di 250 ergastolani e qui molti analisti lo considerano un rischio enorme», riporta tra gli altri Repubblica. Come osserva il Corriere della Sera, «ora la palla passa a Hamas, che dovrebbe accettare di deporre le armi, di distruggere tutte le infrastrutture inclusi i tunnel e di non avere alcun ruolo “diretto o indiretto” nel futuro governo della Striscia». Il Corriere si sofferma sulla reazione interna alla società israeliana: «L’opposizione è compatta: accoglie con favore l’accordo ma è ipercritica sull’atteggiamento “conciliante” del premier verso il Qatar». Il tema non sembra invece interessare alle famiglie degli ostaggi, «che sperano nell’attuazione del piano». Per Fiamma Nirenstein (Il Giornale), Netanyahu «con coraggio incredibile gioca la sua sicurezza, il suo ruolo nei libri di storia del popolo ebraico, e anche il suo governo: il mondo può essergli grato, come lui si è detto di essere grato ai suoi soldati per aver combattuto da eroi». Tra i critici c’è il dirigente palestinese Dimitri Dilani, ostile sia ad Hamas che all’Anp. «Nessuno può decidere chi deve avere giurisdizione sulle questioni palestinesi se non i palestinesi. Ogni organismo di governo temporaneo, a prescindere da chi lo guiderà, deve essere approvato dai palestinesi con il consenso di tutte le fazioni politiche, comprese Hamas e l’Anp, ma non solo loro», dichiara in una intervista con Repubblica. Per David Schenker, a capo del Bureau per il Vicino Oriente del dipartimento di Stato con la prima amministrazione di Trump, ascoltato nel merito dalla Stampa, «manca una visione politica per il dopoguerra» e la responsabilità di ciò «non ricade soltanto su Israele e sui palestinesi, ma anche sui paesi arabi, molti sembrano indifferenti al futuro del popolo palestinese». Per il demografo italo-israeliano Sergio Della Pergola (Il Riformista), «nessuno può negare che a Gaza sia in corso una gigantesca tragedia umana, anche se le persone oneste dovrebbero aggiungere: iniziata a causa del delirante piano di Hamas di distruggere lo Stato d’Israele».

Nel mentre la Flotilla si avvicina a Gaza. «Proseguiremo fino all’alt di Israele», dichiara al Messaggero il parlamentare di centrosinistra Arturo Scotto, che è parte dell’iniziativa. «Continuo a ringraziare il ministro Crosetto per aver inviato una fregata, penso che sia stata una scelta auspicabile e giusta. Non è una scorta della Flotilla ma assistenza e soccorso in caso di incidenti in mare», aggiunge Scotto. Risponderà venerdì mattina alla Global Sumud Flotilla una «contro-flottiglia israeliana» che «si radunerà alle 11.30 in formazione dietro la “Nave degli Ostaggi”, di fronte all’ambasciata Usa a sud del porto turistico di Tel Aviv» (La Stampa).

Il Comune di Reggio Emilia ha assegnato a Francesca Albanese il Primo Tricolore, un prestigioso riconoscimento cittadino. Durante la cerimonia è bastato che il sindaco invocasse la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas perché si scatenassero «i fischi antisemiti del teatro e i deliri filoterroristi» della special rapporteur, informa il Foglio. Nella vicina Modena il sindaco ha annunciato che proporrà al Consiglio comunale di concedere la cittadinanza onoraria a Wael Al-Dahdouh, caporedattore di Al Jazeera a Gaza. È vero che Wael ha perso nella guerra tre figli, si legge sul Riformista, «ma uno di loro (Hamza Dahdouh) faceva parte della Jihad islamica con ruoli importanti».

“Rai, scoppia il caso Goracci”, titola il Giornale. Durante un servizio, la giornalista ha negato che il 7 ottobre Hamas abbia bruciato dei bambini. Tra quanti hanno reagito con sdegno c’è la Comunità ebraica di Milano, che «non esclude azioni legali, parlando di “fake news palesi”». La città di Firenze è sotto i riflettori per alcuni episodi di cronaca inquietanti. Come riferisce il Corriere, la digos sta facendo tutti gli accertamenti per identificare un uomo che ha aggredito due giovani ebrei americani al grido «Free Palestine» per le strade del centro, filmando e postando sui social l’aggressione. C’è poi la denuncia di Davide Biosa, un professore di Lettere di un liceo, che ha spiegato di essere stato avvicinato da due ex studenti intenzionati a massacrarlo di botte in pieno giorno perché da loro ritenuto un «sionista di merda» (Libero).

“Dal fiume alle Marche”. Così Il Foglio sintetizza la debacle del centrosinistra alle elezioni regionali svoltesi tra domenica e lunedì, rilevando come al momento non sembra pagare la linea di chi, parlando di Medio Oriente, «ha scelto di concentrarsi, rispetto alla tragedia di Gaza, solo sui bombardamenti di Israele dimenticando volutamente chi la guerra l’ha fatta cominciare e chi il popolo di Gaza lo tiene in ostaggio da prima del 7 ottobre a colpi di terrorismo».