YOM KIPPUR – In 100mila al Kotel assieme agli ex ostaggi

Al tramonto di mercoledì inizia il digiuno dello Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico. A Gerusalemme, informa la Western Wall Heritage Foundation, oltre 100mila persone hanno partecipato alla lettura delle preghiere penitenziali (Selichot) nell’area del Muro Occidentale (Kotel). Tra loro gli ex ostaggi Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Romi Gonen, a lungo prigionieri di Hamas a Gaza, che hanno recitato assieme al rabbino Shmuel Rabinowitz una preghiera speciale per il ritorno degli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi: i vivi affinché possano riunirsi alle loro famiglie, i morti affinché possano essere sepolti. Einav Zangauker, la madre dell’ostaggio Matan Zangauker, ha depositato nelle crepe del muro un biglietto con una preghiera per il ritorno a casa degli ostaggi e dei soldati dell’Idf che stanno combattendo nella Striscia. Alla cerimonia sono intervenuti i rabbini capo del paese David Yosef (sefardita) e Kalman Bar (ashkenazita), il rabbino Yaakov Shapira a capo della yeshiva Mercaz HaRav, il sindaco della città Moshe Lion, ministri e rappresentanti istituzionali.
La Western Wall Heritage Foundation ha informato che quasi un milione e mezzo di persone si sono recate nell’area del Kotel nei dieci giorni penitenziali compresi tra Rosh haShanah e Kippur, facendo registrare «un aumento significativo delle presenze» rispetto al passato. Nell’occasione della cerimonia delle Selichot sono stati allestiti alcuni maxischermi nelle vicinanze del Kotel, nei pressi della porta di Giaffa e in piazza Safra, la piazza del municipio.