DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 17 ottobre 2025

La tregua tra Israele e Hamas resta fragile, riportano i quotidiani. Il presidente Usa Donald Trump, dopo aver minimizzato le esecuzioni interne nella Striscia, scrive Repubblica, ora minaccia: «Se continuano a uccidere persone a Gaza, entreremo e li colpiremo». Sul tavolo dei negoziati restano nodi cruciali: forza di stabilizzazione, amministrazione provvisoria, disarmo dei terroristi e la restituzione delle 19 salme degli ostaggi ancora a Gaza. I terroristi sostengono di non sapere dove siano e di non poterle recuperare per mancanza di mezzi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu accusa Hamas di violare volutamente il cessate il fuoco: «So quanti corpi hanno, se non li otterremo Israele saprà come agire» (Giornale). Per il recupero delle salme, potrebbero essere impiegate squadre turche addestrate ai terremoti, raccontano Corriere e Stampa: Ankara è pronta a inviare oltre 80 esperti, accanto a egiziani e qatarioti, ma Israele è preoccupato dell’influenza turca.

Ai Med Dialogues di Napoli, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha chiesto all’Autorità palestinese di smettere di «incoraggiare i terroristi» e denunciato il silenzio internazionale sulle «esecuzioni di massa» compiute da Hamas, riporta il Sole 24 Ore. Sa’ar ha indicato come essenziali l’attuazione del disarmo del gruppo terroristico e la smilitarizzazione della Striscia, punti centrali del piano di Trump, ribadendo che Israele darà spazio ai mediatori ma non arretrerà sulle condizioni di sicurezza. Il capo della diplomazia israeliana ha indicato domenica come giorno della «probabile» riapertura del valico di Rafah, in coordinamento con Eubam e con le autorità palestinesi.

L’addio a Tamir Nimrodi, il soldato diciottenne rapito da Hamas il 7 ottobre 2023 e tornato a casa solo ora, senza vita, è diventato un rito collettivo, spiega il Corriere. Migliaia di persone hanno riempito il cimitero militare di Kfar Saba, trenta minuti da Tel Aviv, per accompagnarlo nell’ultimo viaggio. «Come si fa l’elogio funebre di un figlio?», ha gridato la madre Herut davanti alla folla. «Ora vorrei solo sentirlo ridere. Ridi più forte che puoi, ridi ancora», ha implorato il padre Alon ricordando i giorni passati con Tamir. Giovani coetanei, i “figli della generazione 7 ottobre”, sono accorsi da tutto il paese, spiega il Corriere. «Non so se ci riprenderemo», ha confessato una ragazza in divisa con il basco rosso. Intanto, la Corte Suprema israeliana ha dato al primo ministro Netanyahu un mese per istituire una commissione d’inchiesta di stato sulle responsabilità del 7 ottobre, ma il governo cerca di rimandarne la costituzione o di affidarla a organismi vicini (Repubblica).

Chi governerà Gaza dopo la tregua? La domanda torna centrale, sottolinea il Corriere, mentre si moltiplicano i piani internazionali per il “dopo Hamas”. L’Egitto ha già selezionato 15 tecnocrati palestinesi pronti a guidare la transizione, ma mancano i via libera decisivi di Israele e Hamas, spiega il quotidiano. Washington immagina invece un “board” internazionale che gestisca fondi e ricostruzione, con i tecnocrati a fare da esecutori. I donatori si incontreranno a novembre al Cairo. Gli ostacoli, nota ancora il Corriere, non mancano. Senza una burocrazia reale alle spalle, i tecnocrati rischiano di restare figure di facciata. Precedenti americani in Afghanistan e Iraq – tra attentati, corruzione e fallimenti – «pesano come monito».

Per Yigal Carmon, presidente del Memri ed ex consigliere antiterrorismo israeliano, il piano di Trump per Gaza è «una gruviera piena di buchi». A La Stampa l’esperto avverte che Hamas non ha alcuna intenzione di disarmarsi e che il sostegno di Qatar ed Erdogan rischia di restituirgli la stessa forza politica e militare di prima del 7 ottobre, vanificando ogni tentativo di stabilizzazione.

Secondo un sondaggio dell’Istituto palestinese per il progresso economico e sociale, ripreso dal Fatto Quotidiano, solo il 5% dei gazawi vuole ancora un governo di Hamas, mentre il sostegno al movimento è sceso sotto il 10%. Cresce invece il consenso al piano Trump (73%) e alla soluzione dei due Stati (82%). «Non c’è mai stato un momento migliore per essere dalla parte della causa palestinese», scrive Claudio Cerasa sul Foglio, «eppure proprio ora che il piano Trump rende credibile la nascita di uno stato palestinese», il movimento pro-Pal sembra «aver perso voce e forza». Essere pro-Pal oggi, osserva Cerasa, non vuol dire più soltanto accusare Israele, ma esercitare la massima pressione su Hamas perché rinunci alle armi: «Solo così l’autodeterminazione potrà diventare realtà».

A Roma, scrivono Stampa e Corriere, si parla di un possibile ruolo italiano pari o superiore a Berlino e Parigi nella ricostruzione di Gaza, ma senza certezze. Sul tavolo, la rimozione delle macerie, la realizzazione di reti di gas e luce, ospedali e università, con aziende come Saipem, Italgas, Eni, Webuild e Anas citate tra i candidati. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolinea il Sole 24 Ore, rivendica l’esperienza italiana in Afghanistan, Iraq e Libano e si dice pronto a contribuire soprattutto in sanità. Ma il grosso del piano, stimato in miliardi di dollari, sarà deciso da Usa e paesi arabi, ricorda la Stampa.

«O Francesca Albanese non è affatto un’esperta sui territori palestinesi, o ha ignorato deliberatamente delle realtà e dei dati», scrive il Giornale, accusando la relatrice Onu di aver omesso nei suoi rapporti il ruolo del corridoio umanitario giordano. Dal 2024 al 2025 la Jordan Hashemite Charity Organization ha inviato a Gaza oltre 8.600 camion con più di 120mila tonnellate di aiuti, convogli autorizzati da Israele e coordinati con le Nazioni Unite.

«Dobbiamo vigilare. C’è il risorgere di un antisemitismo virulento, violento, selvaggio, che vediamo tutti i giorni e noi lo viviamo sulla nostra pelle». È l’allarme, riporta il Corriere, lanciato dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, alla fine della cerimonia in ricordo del rastrellamento nazista del Ghetto il 16 ottobre 1943. All’appuntamento ieri mattina hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri, il rabbino capo Riccardo Di Segni e il presidente dell’Associazione Deportati di Roma Andrea Di Veroli.

Il comandante generale dell’Arma Salvatore Luongo, intervistato dal Corriere della Sera, parla di «una svolta di grande significato»: otto militari italiani riprendono la missione europea Eubam per assistere l’Autorità palestinese nella riapertura del confine a Rafah e formare le forze locali. Dal 2014, ricorda Luongo, l’Arma ha addestrato circa quattromila operatori di polizia palestinese. Sul rastrellamento del Ghetto di Roma, l’alto ufficiale ricorda che «i nazisti temevano l’opposizione dei carabinieri». Oggi, osserva, l’antisemitismo «è uno degli aspetti più preoccupanti dopo il 7 ottobre» e per questo sono stati rafforzati i dispositivi di sicurezza attorno alle comunità ebraiche.

Secondo il Giornale, Hamas sarebbe già radicato in Italia e in Europa con migliaia di simpatizzanti e cellule operative. Bandiere verdi del gruppo compaiono nei cortei pro-Palestina, mentre sui social diversi predicatori e attivisti esaltano i terroristi, spiega il quotidiano. Figure come Mohammed Hannoun, sanzionato dagli Usa, sono indicate dagli inquirenti come punti di riferimento della rete in Italia. In Germania, Danimarca e Svezia sono state smantellate cellule pronte ad agire, con armi nascoste in depositi segreti in vari paesi dell’Est. L’obiettivo, spiegano i servizi, è ottenere permessi di soggiorno permanenti e radicarsi sul territorio.

Per Daniele Nahum, consigliere comunale di Azione a Milano, che ha lasciato il Pd per divergenze sui temi dell’antisemitismo di sinistra, l’ideologia sta paralizzando l’amministrazione. «Ormai il consiglio comunale è diventato l’assemblea dell’ONU», commenta in una lunga intervista al Riformista.

Il Venerdì di Repubblica racconta la storia dei Gaza Sunbirds, squadra di paraciclisti palestinesi formata da atleti amputati in guerra che si allenano tra le macerie e distribuiscono cibo agli sfollati, puntando ai Giochi Paralimpici di Los Angeles 2028.