DAFDAF 162 – Dagli schermi alle vette
Mentre il numero 162 di DafDaf si prepara a raggiungere i suoi lettori finisce oggi, 2 novembre, l’edizione 2025 di DOK Leipzig, cui come già lo scorso anno abbiamo dedicato ampio spazio: al festival cinematografico che invade Lipsia ogni autunno con documentari e film di animazione il pubblico più giovane riceve attenzioni speciali. Ne avevamo scritto nel numero 153 e come allora anche quest’anno vi dedichiamo diverse pagine, a partire dalla copertina. In una settimana vengono proiettati più di 200 tra documentari e film di animazione, suddivisi in sezioni e – come scriviamo nelle pagine interne del giornale dei bambini – anche la programmazione di Kids DOK è a sua volta suddivisa: ci sono i film per il pubblico dai 3 anni, dai 5 anni e quelli della sezione Young Eyes, adatti a partire dai 12 anni. Quest’ultima ha anche un suo premio, il Young Eyes Award, la cui giuria è composta da ragazzi tra i 12 e i 16 anni che si confrontano per assegnare uno dei premi del festival. Il pubblico più giovane, a DOK Leipzig, viene preso molto sul serio.
A seguire torna lo spazio che con Rav Reuvèn Roberto Colombo dedichiamo a “Io e l’altro”, raccolta di fonti rabbiniche tradotte e commentate che avevamo inaugurato con un racconto intitolato La città infinita, scelto nella sezione dedicata ai ragazzi. Il volume, scrive il rav nell’introduzione, raccoglie una serie di brani che analizzano dieci precetti sui rapporti fra gli esseri umani. Brani tratti dalla Torah e dai suoi commentatori, dai libri dei Profeti e dagli Agiografi, dal Midràsh, dal Talmud e da altri antichi libri di
normativa. Perché la Torah non inizia con comandi e norme ma raccontando la storia della Creazione, la vita dei Patriarchi e quella dei grandi d’Israele. E allora su DafDaf, grazie al rav, presentiamo questo mese ben due racconti, con la speranza che soffermarsi sugli esempi da seguire (e sugli esempi, invece, che non bisogna seguire) possa portare i lettori del giornale ebraico dei bambini a riflettere, usando non solo il cervello ma anche e soprattutto il cuore, per arrivare a un comportamento morale. E non potevamo ovviamente rinunciare al tema dell’anno, il tiqqun ‘olam, che per novembre decliniamo presentando il nuovo allestimento per ragazzi del Forte di Bard, in
Valle d’Aosta. Si chiama “Le Alpi dei ragazzi”, e nelle sale sono le montagne stesse a raccontarsi, partendo dalla loro storia millenaria per arrivare alla attuale fragilità di fronte ai cambiamenti. Il percorso è un invito a riflettere sul cambiamento climatico e sui suoi effetti sugli ecosistemi alpini, dal ritiro dei ghiacciai alla diminuzione della neve, dall’aumento delle temperature alle trasformazioni che tutto questo comporta. E per chi vuole mettersi alla prova nelle sale del museo non manca un gioco di ruolo sulle risorse delle montagne, per chiudere la visita – per i più avventurosi – sulla parete di arrampicata che aspetta i visitatori all’esterno del Forte.
buona lettura!
Ada Treves