LIBRI – Premio Letterario Adei Wizo: I finalisti nella sezione ragazzi
Il Premio Letterario Adei Wizo – Adelina Della Pergola conferma anche nella XXVI edizione il suo ruolo di strumento di formazione e memoria per le giovani generazioni: per la sezione ragazzi ha selezionato due opere capaci di avvicinare i giovani lettori a temi complessi, storici e civili. Si tratta del graphic novel I cugini Meyer. Una nuova avventura di Max Fridman (Rizzoli Lizard) di Vittorio Giardino e di La vita invisibile. Un adolescente nell’Italia delle leggi razziali (Albatros Il Filo) di Mauro Di Castro. Il fumetto di Giardino è ambientato a Vienna, nel marzo 1938, subito dopo l’Anschluss, e segue l’agente segreto Max Fridman – forse il personaggio più noto dell’autore bolognese – questa volta alle prese con la persecuzione delle famiglie ebraiche. Un graphic novel che combina tensione narrativa e ricostruzione storica e offre ai lettori strumenti per comprendere la complessità del periodo. Come scrive lo stesso Giardino in un suo testo per la mostra Storie di famiglie immaginarie, Fridman, Fink, Meyer, Treves, inaugurata lo scorso maggio: «Il mio antifascismo e antinazismo e “anti-antisemitismo” sono, prima ancora che ideologici, viscerali: non posso immaginare che qualcuno bussi alla porta di casa e voglia portare via mia moglie, le mie figlie e i miei nipoti». Accanto al graphic novel, il romanzo di Di Castro offre una diversa ma complementare via d’accesso alla memoria: attraverso la voce limpida di un adolescente ebreo romano racconta la progressiva cancellazione dalla vita civile imposta dalle leggi razziali, la solitudine e la necessità di rendersi “invisibile” per sopravvivere. La narrazione in prima persona consente ai giovani lettori di percepire dall’interno la fragilità dell’adolescenza quando la società smette di riconoscerti il diritto di esistere, mostrando come le restrizioni quotidiane e la perdita dei diritti si traducono in un’erosione silenziosa della fiducia nelle istituzioni e nella stessa idea di futuro. L’attenzione alle microfratture della vita concreta fa del romanzo un tassello significativo nella trasmissione della memoria e nella comprensione dei meccanismi di esclusione. Il fumetto, d’altro canto, da tempo riconosciuto come forma di lettura che può essere impegnata e impegnativa quanto un testo solo scritto, mostra quanto l’arte visiva possa essere efficace per raggiungere un pubblico giovane. Giardino dedica anni di lavoro a ciascuna storia, combinando ricerca storica, letture, riferimenti cinematografici e attenzione ai dettagli quotidiani con un lavoro meticoloso e appassionato che, soprattutto quando affronta fatti storici e politici, non accetta compromessi. Nelle tavole de I cugini Meyer non solo le vicende ma ogni dettaglio – dalle insegne stradali al colore dei tram dell’epoca – serve a restituire verosimiglianza e contesto rendendo l’apprendimento storico un’esperienza viva. La scelta del graphic novel come finalista è quindi in continuità con gli obiettivi del premio, così come il coinvolgimento degli studenti come giurati che non è solo un atto simbolico, ma parte di un percorso educativo. La lettura, la discussione e la valutazione delle opere sviluppano senso critico, empatia e capacità di comprensione storica. L’abbinamento tra fumetto e romanzo mostra come strumenti diversi possano raggiungere lo stesso obiettivo: educare alla memoria e alla responsabilità civile.
(Nell’immagine: la cerimonia conclusiva del premio del 2024, a Torino)