LINGUAGGIO – Parole al Fronte: riflessioni riguardo al conflitto israelo-palestinese
Il 13 novembre si è tenuto su Zoom un incontro sulle “Parole al Fronte”, organizzato dall’associazione Ex Allievi e Amici della Scuola Ebraica di Torino (As S.E.T.). La tavola rotonda ha affrontato il tema dell’uso del linguaggio nel dibattito pubblico sul conflitto israelo-palestinese e su come alcune scelte terminologiche influenzino la percezione degli eventi da parte dell’opinione pubblica. Dopo i saluti introduttivi di Giulio Disegni, vicepresidente e assessore agli Affari legali dell’UCEI, il moderatore Guido Avigdor ha guidato attentamente il confronto tra i quattro relatori invitati.
Il primo intervento, dello storico Marcello Flores, ha analizzato l’impiego di termini come “genocidio” nel discorso pubblico, richiamando i criteri stabiliti dalla Convenzione ONU del 1948. Flores ha osservato come tali definizioni siano state e vengano talvolta utilizzate in modo estensivo o improprio e ha evidenziato l’importanza di un uso accurato del linguaggio per evitare distorsioni interpretative.
La giornalista e antropologa Fiammetta Martegani, residente in Israele, ha portato la sua testimonianza diretta sulla vita quotidiana nel Paese. Nel suo intervento ha descritto la convivenza tra cittadini ebrei e arabi e ha illustrato alcuni elementi che, secondo la sua esperienza, si discostano dalle rappresentazioni diffuse da parte di alcuni media internazionali. Ha fatto riferimento, tra gli altri aspetti, alla partecipazione di cittadini arabi alla vita sociale e professionale israeliana.
Il massmediologo Klaus Davi si è concentrato sul ruolo dei media e sulla selezione delle informazioni relative al conflitto in Italia e all’estero. Ha analizzato il modo in cui dati e narrazioni vengano talvolta presentati in chiave interpretativa e ha discusso la riduzione della fiducia nei confronti dell’informazione tradizionale. Davi ha suggerito una maggiore attenzione ai social media come strumenti di comunicazione contemporanea.
Infine, Alessandro Viola, giovane studente di Filosofia e attivo nel dibattito online, ha riflettuto sul rapporto tra linguaggio e formazione dell’opinione pubblica. Viola ha sottolineato l’importanza del confronto pubblico per contrastare la diffusione di informazioni distorte e ha riportato alcune osservazioni tratte dalla sua esperienza sulle piattaforme digitali.
L’incontro si è concluso con uno spazio dedicato alle domande del pubblico, che ha registrato una partecipazione di oltre cento persone. Tra gli altri, la presidente UCEI, Noemi Di Segni, ha chiuso la serata con una riflessione sul senso di unità e responsabilità che deve caratterizzare il dibattito sulle vicende del dopo 7 ottobre