SOCIETÀ – Il videogioco per conoscere gli ebrei

Nel vasto mondo dei media digitali va segnalata Glow In The Dark, iniziativa fondata dal produttore australiano Michael Weisler, dedicata a rinnovare la presenza ebraica nella cultura pop. L’idea è semplice nella formulazione quanto ambiziosa nell’esecuzione: creare storie, immagini e personaggi che possano contribuire a una rappresentazione dell’ebraismo meno marginale e meno schiacciata dagli stereotipi negativi. A questa strategia si collega l’annunciata collaborazione con Roblox, la piattaforma di gioco che consente agli utenti di costruire mondi e narrazioni interattive e che raggiunge un pubblico vastissimo, soprattutto giovane. Sul contenuto del progetto non sono stati diffusi dettagli. Non è ancora chiaro quale forma prenderà l’esperienza su Roblox né come verrà trattata l’identità ebraica in un ambiente pensato per la creazione collaborativa. La scelta di quella piattaforma indica però l’intenzione di raggiungere un pubblico che oggi incontra l’ebraismo quasi solo in forma indiretta, attraverso cronache e tensioni politiche, raramente attraverso storie capaci di presentare la vita ebraica in tutta la sua normalità e varietà. L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui il videogioco sta diventando uno dei luoghi centrali della formazione culturale dei giovanissimi. Progetti ebraici strutturati in questo ambito, finora, sono stati rari. Alcuni musei della Shoah hanno avviato sperimentazioni con realtà virtuale e ricostruzioni immersive, mentre gruppi educativi in Israele e negli Stati Uniti hanno utilizzato Minecraft o Roblox per attività scolastiche legate alla Memoria. Ma si tratta di interventi perlopiù episodici, senza una strategia narrativa continuativa. Glow In The Dark prova invece a muoversi in senso opposto: non un contenuto creato per scopi didattici, ma un racconto destinato al pubblico generale. Il progetto arriva in un momento in cui Roblox è al centro di discussioni pubbliche sul tema della sicurezza. Un’analisi della Global Network on Extremism and Technology ha individuato negli ultimi anni la presenza, in alcune aree della piattaforma, di simboli estremisti e richiami jihadisti. Roblox sostiene di aver rafforzato i propri sistemi di controllo e ha pubblicato rapporti aggiornati sui meccanismi di sicurezza. Per un’iniziativa che mira alla qualità della rappresentazione, queste dinamiche diventano un elemento da valutare con attenzione. La scommessa di Glow In The Dark è quindi duplice: intervenire in uno spazio culturale dove la presenza ebraica è quasi inesistente e farlo con strumenti narrativi capaci di parlare a una generazione che vive già dentro universi digitali condivisi. Qualunque forma prenderà il progetto su Roblox, si tratta di un tentativo di allargare gli orizzonti arricchendo di tolleranza e Memoria dei linguaggi che appartengono al presente.