ROMA AL VOTO / 3 – “Lev Echad”, la lista in corsa per l’Ucei
Domenica 14 dicembre sono in programma le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A Roma, dove sono in palio 20 seggi, le liste in corsa sono tre. “Ha Bait” propone come candidata presidente Livia Ottolenghi, mentre “Dor Va Dor” punta su Monique Sasson e “Lev Echad” ha come capolista Ruth Dureghello. Pagine Ebraiche le ha intervistate. Di seguito l’intervista a Ruth Dureghello:
Ruth Dureghello, 58 anni, laureata in giurisprudenza, dedicatasi poi all’attività imprenditoriale, sposata con due figli, è stata presidente della Comunità ebraica di Roma dal 2015 al 2023. È consigliera Ucei uscente e ha deciso di candidarsi alla guida della lista Lev Echad perché «oggi ancora più di ieri credo che le comunità ebraiche debbano saper far rete, aiutarsi di fronte al crescente antisemitismo e trovare formule per supportare ogni singolo ebreo in Italia». Dureghello ritiene che «dal confronto e dalla collaborazione possano nascere nuove risposte, ma soprattutto ritengo che serva un’istituzione ebraica centrale come l’Ucei autorevole e forte che rappresenti le nostre istanze nelle diverse sedi e difenda gli ebrei italiani dai pericoli che viviamo ogni giorno». In questo senso «il prossimo Consiglio dovrà lavorare tanto per riportare una voce ebraica nel dibattito pubblico» e «per aumentare i servizi di vita ebraica che ogni ebreo italiano merita».
Il primo punto del programma «è sistemico: dopo il 7 ottobre non possiamo più ripresentare i vecchi schemi in cui si scimmiotta la politica nazionale: servono unità e collaborazione, ricordandoci che siamo fratelli e sorelle uniti da un unico destino». Secondo Dureghello, «se non ripartiamo da questo sarà difficile fare altro: detto ciò pensiamo che la comunicazione vada rinnovata e che l’ebraismo italiano debba tornare ad avere una voce autorevole e forte verso l’esterno». All’interno invece «vogliamo investire sulla vita ebraica migliorando i servizi di culto e kasherut al fine di garantire in tutte le comunità servizi migliori sostenibili con continuità, immaginiamo un’Ucei che fornisca servizi in sussidiarietà e non in concorrenza con le comunità che fanno ogni giorno fatica ad assicurare ai loro iscritti percorsi e programmi culturali, educativi o sociali». Riguardo ai giovani, per Dureghello bisogna «smettere di usare slogan: che i giovani siano il nostro futuro lo dicono tutti, ma poi servono politiche adeguate, serve una piattaforma che garantisca occasioni d’incontro soprattutto per i giovani over 18 e supporto mirato ai movimenti giovanili e al dipartimento Ucei che se ne occupa». Per la candidata di Lev Echad «sarebbe bello per esempio che i giovani ebrei potessero scegliere di fare l’università in città italiane dove ci sono comunità meno numerose grazie anche al supporto economico Ucei, restituendo con la loro partecipazione alla vita comunitaria il nostro investimento». Riguardo all’antisemitismo, Dureghello ritiene che il modo migliore di affrontarlo sia «non tacere, non pensare che nasconderci possa aiutarci: serve una struttura professionale in Ucei che sappia affrontare quello tradizionale e quello più recente che ci sta travolgendo». Poi aggiunge: «Basta però con convegni autoreferenziali e incontri con cui ci si parla solamente tra noi, serve uscire fuori e affrontare con decisione gli antisemiti che oggi dichiarano il loro odio con più coraggio di quanto ne avessero prima e che purtroppo ormai troviamo in ogni sede e siedono anche in Parlamento». E mentre all’interno «dobbiamo rasserenare il clima, non ci basta quello che viviamo fuori per ricordarci che serve uno sforzo da parte di tutti?», all’esterno «l’Ucei deve dialogare con le Istituzioni e con chiunque si proponga come interlocutore nella società civile purché abbia chiaro il ruolo imprescindibile dell’ebraismo italiano nella nostra democrazia e riconosca il diritto dello Stato di Israele ad esistere». Per Dureghello si tratta di «limiti invalicabili per un confronto, sui quali non può esistere alcuna ambiguità». L’Ucei, prosegue, «è l’istituzione preposta a rappresentare le Comunità a livello nazionale e internazionale, lo statuto e il dettame delle Intese che le attribuiscono un ruolo fondamentale nella promozione e tutela delle nostre istanze di ebrei italiani dentro e fuori le Comunità: è una grande responsabilità che necessita di serietà ed impegno quotidiano in ogni ambito a supporto e sostegno di ciascuno di noi affinché nessuno si senta solo o rimanga indietro». In quest’ottica «ogni ebreo italiano può contribuire e favorire questo compito dedicando ad esempio la scelta dell’otto per mille all’Ucei o offrendo il proprio tempo da volontario anche solo per favorire un minian dove spesso non c’è». Per Dureghello, «è tempo di lasciarci alle spalle le piccole polemiche che spesso hanno connotato il passato e pensare a un futuro in cui ciascuno di noi sia parte di un’unica grande Comunità».
Adam Smulevich