DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 5 dicembre 2025

È scontro dentro al Pd per il disegno di legge presentato da Graziano Delrio per contrastare l’antisemitismo nelle scuole, nelle università e sul web. Per il Corriere della Sera, Elly Schlein «non intende alienarsi il mondo della sinistra propal, come dimostra la sua prudenza su Francesca Albanese, di cui evita accuratamente di commentare certe uscite». Da qui la “bocciatura” da parte del capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia.
Il tema è su molti giornali. «Il Pd si decida sull’antisemitismo», esorta il Foglio, che qualifica la proposta Delrio come «doverosa e sacrosanta». Per il Foglio la definizione dell’Ihra alla quale si riferisce è la linea rossa e chi la rifiuta «sceglie, consapevolmente o meno, l’antisemitismo». “Svastiche sui muri, minacce, aggressioni e lettere anonime. Ormai siamo assuefatti all’antisemitismo», denuncia il Riformista, analizzando gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione Cdec. Rispetto a Francesca Albanese, il Giornale segnala un parziale ripensamento sulla sua figura da parte delle Nazioni Unite, «ancora più in ritardo della sinistra italiana, che dopo aver fatto gara per assegnarle la cittadinanza onoraria si sta sfilando in tutta fretta dal culto della rapporteur». Riferisce ancora il Giornale: nel 2022, ospite in videoconferenza a un evento con figure di spicco di Hamas, Albanese ha sostenuto «il diritto di resistere a questa occupazione». Un concetto ribadito «anche dopo il 7 ottobre», chiosa il Giornale.

«Se mai un segno nel cielo, un simbolo, dovesse segnalare all’Europa la magnitudine dell’orrore in cui è caduta con l’antisemitismo che la scuote tutta come in una crisi epilettica, esso viene dalla base aerea di Holzdorf, in Germania». Lo scrive Fiamma Nirenstein (Il Giornale), a proposito della consegna del sistema di difesa Arrow venduto da Israele al governo tedesco per 3,6 miliardi di dollari. A differenza di altri paesi, scrive la giornalista, nei due anni di guerra a Gaza la Germania «non si è lasciata andare alle menzogne sui crimini di guerra e sul genocidio».

Nonostante le pressioni dei gruppi propal e di alcuni governi, Israele prenderà parte alla prossima edizione di Eurovision. In risposta al comunicato diffuso dalla manifestazione canora, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Irlanda hanno annunciato la non partecipazione all’evento. Anche altri paesi, si apprende dai giornali, starebbero pensando di unirsi. «La “Sanremo continentale” non si piega ai ricatti e conferma la presenza degli artisti dello Stato ebraico», sottolinea Libero, nel definire al contrario il boicottaggio «una misura dura, di aperta ostilità, e tanto più dura se si considera l’ambito».

A Gaza la notizia del giorno è l’uccisione di Abu Shabab, il leader della milizia anti-Hamas (che aveva messo una taglia sul suo conto, accusandolo di collaborazionismo con Israele). Come racconta Repubblica, a comunicarne la morte state «fonti anonime degli apparati di sicurezza israeliani, secondo le quali l’uomo, colpito durante uno scontro a fuoco, è stato trasportato in un ospedale in Israele dove è morto per le ferite riportate».

Disinnescare la minaccia dei terroristi sciiti di Hezbollah «è una sfida fondamentale» per il futuro dei rapporti fra Israele e Libano, spiega il Foglio. Ma è anche «centrale per il Medio Oriente» e soprattutto, si legge, «è vitale per il futuro di Beirut, che con Hezbollah al centro delle sue preoccupazioni non potrà mai tornare a essere un paese prospero».

«Interrompere il dialogo e la possibilità di confrontarsi, che passano anche attraverso la ricerca scientifica, vuol dire innalzare ancora di più muri che separano anziché costruire ponti che uniscono». È il pensiero espresso dalla senatrice a vita Liliana Segre, sul settimanale 7 del Corriere, in risposta a un lettore che le ha chiesto un parere sui boicottaggi degli atenei israeliani.