LA PROPOSTA – Gadi Polacco: Una terza circoscrizione per le piccole comunità
Delle 19 “piccole” Comunità, ulteriormente “piccole” perché possono esprimere in Consiglio UCEI 15 voti, solo Livorno voterà, domenica, per eleggere il proprio rappresentante nell’assise nazionale dell’ebraismo italiano.
Le altre avranno rappresentanti designati dai rispettivi consigli, forse in alcuni casi con un formale passaggio assembleare.
È uno degli effetti, dal mio punto di vista, perverso, di uno Statuto che, come per il limite di mandati consecutivi, lascia ad ogni regolamento locale la facoltà di smantellare significative norme.
L’unicità livornese può essere vista come motivo d’orgoglio, ma la recente assemblea elettorale labronica, nella quale i tre candidati si sono rivolti ai presenti, ha evidenziato quella che da tempo sostengo sia un’anomalia strutturale dello Statuto.
Al legittimo quesito, guardando alle “grandi” che votano sulla base di liste, con relativi orientamenti e programmi, chi appoggerete, con chi collaborerete una volta in consiglio, non vi è stata una vera risposta e, a mio parere, non vi poteva essere risposta, alla luce di un sistema distonico che vede un’assemblea deliberativa formata da eletti su base di liste, quindi con una delega consapevole dell’elettore (a Roma e Milano), un eletto “al buio” (a Livorno) e per il resto dei designati.
Tutto è quindi demandato, per le 19 Comunità che valgono 15, all’eletto e ai designati che, peraltro, le norme rendono del tutto autonomi nell’agire, demandando pertanto al buon senso del singolo di correlarsi con l’orientamento della propria Comunità.
Temo che risentiremo l’antico adagio che vuole, a seconda dell’interprete, le “piccole” ostaggio delle “grandi” o viceversa.
Ma non sarà colpa degli iscritti alle 19 Comunità diversamente “grandi”, bensì di un sistema che le fraziona e quindi le divide, lasciando poi a chi siederà per loro in Consiglio di agire, inevitabilmente, senza avere alle spalle un mandato degli iscritti.
Spero che il nuovo Consiglio UCEI affronti la cosa, ovviando a questa enorme anomalia e ponendo fine all’umiliazione (seppur a quanto pare non vissuta come tale dagli interessati) delle otto Comunità con mezzo voto ciascuna. Perché non creare una terza circoscrizione elettorale che elegga 15 consiglieri, sulla base di liste che potrebbero anche correlarsi, come avveniva quando si eleggevano i delegati al defunto congresso, con quelle delle “grandi”? Quanto meno, non mi par poco, gli iscritti delle “piccole” potrebbero anch’essi dare un voto consapevole e una delega agli eletti.
Gadi Polacco